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Maggioranza in bilico per Abramo

CATANZARO All’indomani delle elezioni regionali Sergio Abramo aveva iniziato la sua ricognizione per restituire una maggioranza solida alla sua amministrazione, consentendosi così di arrivare alla …

Pubblicato il: 14/01/2015 – 16:08
Maggioranza in bilico per Abramo

CATANZARO All’indomani delle elezioni regionali Sergio Abramo aveva iniziato la sua ricognizione per restituire una maggioranza solida alla sua amministrazione, consentendosi così di arrivare alla scadenza naturale del mandato dopo circa tre anni di navigazione a vista, rimpasti imposti da scandali e immobilismo. La sensazione è che il tentativo di rimanere in sella possa trovare giustificazione nella sola esigenza di ricostruire un asse del centrodestra ormai frammentato, uscito con le ossa rotte dalla tornata elettorale regionale.
Il fine ultimo, quindi, sarebbe quello di rinserrare le fila e ricompattarsi in vista delle elezioni a cui presentarsi con un candidato unitario. La scelta ricadrebbe probabilmente su Ivan Cardamone, delfino di Tallini, che raccoglierebbe così i benefici del sacrificio di Wanda Ferro alle regionali.
Il tempo è quindi la chiave di tutto, anche per l’opposizione, visto che il Pd catanzarese è compresso tra l’affermazione elettorale di Ciconte, che batte cassa, e l’esigenza di un rinnovamento vero che finora non si è concretizzato. In tutto questo, a beneficiarne potrebbe essere il Psi: gli oltre 4000 voti raccolti da Fabio Guerriero alle regionali nella lista del Pd potrebbero consentire a lui o a suo fratello Roberto (consigliere comunale Psi) di ambire alla poltrona di primo cittadino con il sostegno della coalizione di centrosinistra.
La grande incertezza trasversale che attanaglia il futuro politico del capoluogo di regione porta dunque il sindaco a provare a tirare avanti con i (pochi) mezzi a disposizione in consiglio comunale. E qui sono dolori, perché la frattura tra Ncd e Forza Italia consumatasi nel primo consiglio regionale – in cui Gentile è stato eletto vice-presidente dell’assemblea al posto di Tallini – ha sancito l’addio definitivo ai sogni di Ncd di rientrare in giunta, e di conseguenza anche alla speranza di Abramo di avere altri due voti da aggiungere al conteggio della maggioranza.
A questo si aggiungano i tentennamenti della lista civica “Il bene in Comune”, che nel 2012 sostenne la candidatura di Salvatore Scalzo, ma che recentemente si era dimostrata sensibile alle lusinghe di Abramo nel nome della responsabilità istituzionale. Il chiamarsi fuori del movimento (che può contare su tre rappresentanti) farebbe saltare i conti ad Abramo, perché su 32 consiglieri, solo 13 sarebbero disposti a sostenerlo. Forza Italia porterebbe in dote i voti di Mimmo Tallini, Andrea Amendola, Antonio Corsi, Agostino Caroleo, Luigi Levato e del presidente dell’assemblea Ivan Cardamone. Scontato, poi, il sostegno di Mario Camerino (Scopelliti presidente) ed Eugenio Riccio (Catanzaro con Abramo). Dal gruppo misto, potrebbe arrivare il sostegno di Giulio Elia, Tommaso Brutto, Carlo Nisticò e Sergio Costanzo. Su quest’ultimo, però, i dubbi sono tanti dopo la candidatura a sostegno di Mario Oliverio e il passaggio (a dire il vero più formale che sostanziale) al centrosinistra. Il tredicesimo potrebbe essere Roberto Rizza, eletto nelle fila dell’Udc, ma da tempo intenzionato a transitare a destra: il suo sostegno ad Abramo potrebbe anche concretizzarsi con l’adesione al movimento di Salvini (a cui Tallini guarda con interesse). Mettendoci dentro tutti gli indecisi, comunque, Abramo non arriverebbe alla maggioranza e l’unica speranza di andare avanti sarebbe quella di contare sul sostegno dei consiglieri sui singoli provvedimenti.

 

Alessandro Tarantino

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