«La Calabria è tributaria di una migrazione universitaria che rasenta il 40% degli studenti, con la perdita di un enorme capitale umano ed economico senza ritorno per le nostre popolazioni. Un fenomeno che reca il segno dello sconforto sociale secondo cui lasciare la propria terra continua ad essere l’unica soluzione per mettere a frutto le proprie potenzialità qualificandole altrove. Il primo interrogativo che scaturisce da questi dati riguarda le politiche di formazione superiore presenti nella nostra regione a cui si dovrebbe dare un segno di tangibile discontinuità. Occorre pertanto sviluppare sinergie più produttive tra Università, Regione ed enti territoriali per garantire una formazione superiore realmente competitiva». È quanto sostiene in una nota Orlandino Greco, eletto in Consiglio regionale con la lista “Oliverio presidente”.
«L’Unical – prosegue Greco – sta attraversando un importante momento di transizione della sua storia ultra quarantennale, a cui si legano tante aspettative per la Calabria. Noi amministratori ci sentiamo impegnati in prima persona proprio perché l’offerta formativa dell’ateneo non è una questione solo per gli “addetti ai lavori”, ma investe interessi generali delle nostre collettività. Vogliamo collaborare e sostenere in modo rinnovato il più grande ateneo della nostra regione aiutandolo a interrogarsi sul perché ai posti programmati per l’offerta formativa di primo ciclo (lauree triennali) e di secondo ciclo (lauree magistrali) del corrente anno accademico 2014-2015 manchino circa 2000 immatricolati. È chiaro che diventa urgente calibrare un’offerta formativa più attrattiva e che possa comunque arrestare la migrazione universitaria in atto».
Il consigliere regionale invita quindi l’Unical a un confronto aperto e collaborativo. «Ricordo – prosegue Greco – che nell’assise del Consiglio provinciale di Cosenza del 9 marzo 2011 venne approvato all’unanimità un atto di indirizzo, su iniziativa del presidente Oliverio, che prevedeva l’attivazione presso l’Unical di nuovi percorsi formativi dell’area sanitaria, il cui fabbisogno era da tempo reclamato dai territori. Una iniziativa a cui successivamente hanno aderito con propri atti deliberativi quasi tutti i Comuni della nostra provincia. L’atto di indirizzo prevedeva in fase operativa la costituzione di un tavolo tecnico Unical-Provincia per collaborare anche nella progettazione comunitaria. Ebbene – è la proposta del consigliere regionale – occorre ricreare questa comune progettualità, sia pur da una postazione istituzionale diversa, con la guida coerente e la continuità dell’impegno del Presidente Oliverio, considerando l’Unical come un bene comune a cui sono affidate le sorti delle future generazioni. È fondamentale, in tal senso, rivisitare l’offerta formativa dell’Unical, che non può limitarsi ad un semplice restyling burocratico-amministrativo, attraverso le competenze di un corpo docente che è numericamente 3-4 volte superiore a quello degli altri due atenei regionali. Oggi l’offerta formativa dell’Unical, come confermato dai numeri della sua scarsa attrattività, stenta a rigenerarsi. Rischia così di perdersi il capitale umano di più generazioni e con esso un enorme indotto che andrebbe invece canalizzato verso quei percorsi formativi il cui fabbisogno e la cui spendibilità occupazionale sono reclamati dai territori, in un mercato del lavoro sempre più competitivo e diversificato nella diversità di profili professionali. Muovendosi in questa direzione – conclude Greco – l’Unical troverà di certo il contributo attivo e convinto delle istituzioni e delle parti sociali interessate, delineando un disegno di crescita unificante capace di generare capitale umano qualificato e dare forza e rinnovata coesione sociale allo sviluppo delle nostre comunità».
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