CROTONE Capo Colonna diventa terreno di scontro politico ai livelli più alti. La “guerra”, combattuta a suon di solleciti piuttosto che di tecnicismi sugli interventi che stanno interessando il sito a seguito del progetto “Spa 2.4 Capocolonna”, nelle ultime ore sta prendendo le forme di una bega intestina al Pd, che vede come “contendenti” il ministro Maria Carmela Lanzetta e il sindaco di Crotone Peppino Vallone.
Al sollecito di ieri della titolare del dicastero agli Affari regionali alla «sensibilità artistica» del ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini – cui venivano chiesti pronunciamenti e interventi sulla vicenda – sono seguite infatti le piccate esternazioni del primo cittadino di Crotone al presidente del Consiglio Matteo Renzi, interessato della questione tramite una missiva inviata in queste ore. «Questo esito assurdo – scriveva Lanzetta contestualmente alle richieste rivolte a Franceschini – si somma ad altri interventi improvvidi già in passato attuati nella città di Crotone da parte del Comune, segnali ripetuti di una scarsissima attenzione e considerazione delle proprie ricchezze culturali».
La risposta di Vallone, non è tardata ad arrivare, e ha raggiunto anche le stanze di Palazzo Chigi. «Considero – scrive Vallone – la recente esternazione della ministro Maria Carmela Lanzetta, rispetto a quanto si sta verificando nel sito archeologico di Capo Colonna, improvvida, inaccettabile, imprudente e offensiva. Chiunque ricopra incarichi istituzionali, un ministro della Repubblica in particolare, ha il dovere di conoscere fatti e circostanze prima di emettere giudizi generici fondati sul sentito dire e non sulla conoscenza specifica di fatti. Così – attacca Vallone – si ragiona al mercato, non nelle stanze dove si ricoprono importanti incarichi istituzionali dello Stato». «Lo dico con chiarezza, signor presidente del Consiglio – scrive Vallone a Renzi – non mi sento rappresentato da questo ministro. Lanciare accuse generiche ed immotivate, senza averne una diretta conoscenza, senza sentire le istituzioni locali, è un grave segnale di pressappochismo istituzionale e politico. Le esternazioni gratuite e infondate del ministro, non fanno che alimentare un clima altamente confuso, senza portare nessun contributo in termini di chiarezza che ci si aspetterebbe da un rappresentante del governo».
«Lo sostengo – chiosa Vallone – con profondo rammarico, ma anche con assoluta consapevolezza: appare evidente che il ministro è inadeguato – conclude – al ruolo istituzionale che ricopre».
Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it
x
x