CASSANO ALLO JONIO “Il giorno mi occupo delle due mie bambine, giunta la sera il mio pensiero va a quell’angelo volato in Cielo, per mano crudele la cui identità è ancora sconosciuta. Ma io credo nella giustizia e spero che presto potrò guardare negli occhi di questi esseri e cercare di capire con quale coraggio hanno commesso questa atrocità”. A scriverlo è Antonia Iannicelli, la madre di Coco’ Campolongo, il bambino di 3 anni il cui cadavere carbonizzato è stato trovato, a Cassano allo Ionio, il 19 gennaio del 2014 in un’auto bruciata insieme a quelli del nonno e della compagna di quest’ultimo. Nella lettera, inviata al leader del movimento Diritti civili Franco Corbelli che l’ha resa nota, la venticinquenne – ai domiciliari in una struttura protetta – descrive il calvario che sta vivendo da un anno, “le ferite aperte e sanguinanti del mio cuore e dell’anima, un dolore che non si rimarginerà mai. Come può il cuore di mamma – prosegue – rassegnarsi alla perdita del proprio figlio. Come può quel volto dolce e sorridente abbandonarmi, quegli occhioni che esprimevano tutto l’amore per me, per la sua mamma. I suoi ricordi mi accompagnano, eterno sarà il mio ricordo per te, con la parola incisa nel mio cuore: Coco, grande amore di mamma”. “Perderti – scrive Antonia – è aver perso tutto il cuore mio. La mia mente non mi dà mai più pace, penso a come è cambiata la mia vita a 25 anni. Dovrò convivere per sempre con questo dolore fino alla fine dei miei giorni. Sarò di nuovo felice solo il giorno che riabbraccerò il mio Coco’”. Coco’ sarà ricordato domani con una messa a Cassano. Per lunedì prossimo, inoltre, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Papasso, ha promosso e organizzato, di concerto e con la collaborazione attiva degli istituti scolastici del territorio, la Giornata della memoria per ricordare la morte di Coco’. Papa Francesco, in occasione della sua visita a Cassano allo Ionio, il 21 giugno scorso, incontro’ il padre e le nonne del bimbo nel carcere di Castrovillari e disse: “Mai più bimbi vittime di tali atrocità, mai più vittime della ‘ndrangheta”.
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