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Precariato giovanile e lsu-lpu, Cgil: «Risultati solo parziali»

CATANZARO «La battaglia della Cgil di questi mesi e anni, anche in Calabria, è quella di dare prospettive di stabilità occupazionale ai tanti precari, soprattutto di quelli gravitanti intorno …

Pubblicato il: 16/01/2015 – 11:06
Precariato giovanile e lsu-lpu, Cgil: «Risultati solo parziali»

CATANZARO «La battaglia della Cgil di questi mesi e anni, anche in Calabria, è quella di dare prospettive di stabilità occupazionale ai tanti precari, soprattutto di quelli gravitanti intorno all’area pubblica. I primi parziali risultati ottenuti sugli lsu-lpu, e il tavolo interministeriale conquistato sulla Calabria anche per i lavoratori in mobilità in deroga, è il contesto intorno a cui consolidare i primi risultati, offrire prospettive ai tanti lavoratori in mobilità in deroga e alla complessa galassia del precariato calabrese».
È quanto si afferma in un comunicato della segreteria Cgil Calabria. «Condividiamo le critiche che stanno emergendo nei confronti della politica calabrese, per la verità è una pratica diffusa anche in altre realtà regionali, di una modalità operativa di attivazione di precariato che è una risposta distorta alla domanda di lavoro di tanti giovani calabresi. La Cgil si batte per una politica che crea lavoro qualificato anche al Sud, e l’accesso al lavoro è un diritto che non può essere espletato nel rapporto con le diverse lobby politiche. Tuttavia, questa situazione va sanata nel rispetto delle leggi. La regolarizzazione di oltre seimila precari calabresi è possibile coinvolgendo anche lo Stato».
«Abbiamo – prosegue il sindacato – sollecitato e continueremo a sollecitare al presidente Oliverio e al sottosegretario Delrio il tavolo interministeriale e, in assenza di una risposta, concorderemo anche con le altre organizzazioni sindacali modalità di mobilitazione. Per quanto riguarda la vicenda dei 350 stagisti poniamo queste domande: condividendo le critiche al vizio di origine ci troviamo di fronte a un patrimonio di giovani laureati e professionalizzati di valore. Date le carenze di professionalità e tecniche, soprattutto nel settore dei Fondi xomunitari e in tanti settori strategici per lo sviluppo della Calabria, è proprio difficile immaginare un progetto strategico per questi giovani da utilizzare nei campi sopraindicati? Possiamo continuare a lamentarci sulle carenze dell’amministrazione regionale e contestualmente lasciarci sfuggire questa occasione di tanti giovani nei confronti dei quali si sono spese tante risorse per formarli? Su questi temi la Cgil – conclude – si impegnerà nel dare uno sbocco alle tante attese di tanti giovani, tanti precari, tanti lavoratori calabresi».

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