È tornata a casa a Verdello, nel Bergamasco, Vanessa Marzullo, la volontaria di origini cosentine rapita in Siria e poi liberata dopo una lunga trattativa. Vanessa è giunta a bordo di un’auto e, una volta scesa, è entrata in casa protetta dai familiari, dai numerosi giornalisti e cameramen presenti, senza rilasciare dichiarazioni. Vanessa si è poi affacciata alla porta della sua casa di famiglia per salutare i tanti giornalisti presenti. La ragazza, visibilmente stanca, ha fatto un gesto di saluto e si è limitata a dire «grazie». «Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato per il nostro rilascio e tutte le persone che hanno pregato con noi», ha poi aggiunto. In precedenza, sollecitata dai cronisti, aveva dichiarato di essere molto felici di essere a casa.
A parlare, all’interno dell’abitazione, è stato invece papà Salvatore. «Tutto quello che è accaduto – ha sottolineato – adesso è acqua che scorre sotto i ponti. Vogliamo dimenticare tutto». «L’ho trovata bene e non ha subito violenze», ha aggiunto. «Si è dunque trattato di una brutta storia fortunatamente a lieto fine. Ora ha bisogno di qualche giorno di tranquillità. Anche a noi non ha ancora raccontato i dettagli».
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