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Edilizia sociale, indagata l'ex giunta Scopelliti

CATANZARO Un’altra bufera giudiziaria, l’ennesima, investe l’ex giunta regionale di centrodestra. Questa volta a finire nel mirino della magistratura è il bando annullato e poi ripubblicato sui fin…

Pubblicato il: 18/01/2015 – 8:43
Edilizia sociale, indagata l'ex giunta Scopelliti

CATANZARO Un’altra bufera giudiziaria, l’ennesima, investe l’ex giunta regionale di centrodestra. Questa volta a finire nel mirino della magistratura è il bando annullato e poi ripubblicato sui finanziamenti per l’edilizia sociale. I pm Fabiana Rapino e Domenico Guarascio hanno emesso avvisi di garanzia nei confronti dell’ex governatore Peppe Scopelliti, della sua ex vice Antonella Stasi e degli ex assessori Piero Aiello (oggi senatore di Ncd), Giacomo Mancini, Franco Pugliano, Francescoantonio Stillitani, Mimmo Tallini (ritornato in consiglio regionale con Forza Italia), Mario Caligiuri, Antonio Caridi (attuale senatore di Gal), Fabrizio Capua e Michele Trematerra. Tutti sono accusati di abuso d’ufficio nell’ambito di una ricostruzione dei fatti che coinvolge l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici (oggi vicepresidente del Consiglio) Pino Gentile. Il nome di quest’ultimo, tuttavia, non è stato inserito nell’elenco degli indagati notificato agli interessati. Il fascicolo d’indagine ruota attorno all’annullamento del bando per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale quando la graduatoria dei finanziamenti era stata già formulata e alla successiva pubblicazione di un nuovo bando, che ha stravolto la graduatoria emersa al termine della prima selezione. Ma all’attenzione dei pm ci sono pure alcune procedure preliminari, che hanno portato i magistrati a contestare un ulteriore abuso d’ufficio.

I capi di accusa sono quattro e uno di questi sarebbe stato coperto da omissis. Secondo la Procura di Catanzaro si sarebbe proceduto all’annullamento del bando pubblicato nel 2008 dalla giunta Loiero quando tutte le caselle “strategiche” erano state coperte con persone di fiducia dell’esecutivo targato Scopelliti. Questo passaggio è avvenuto «quando – sostengono i pm – gli interventi erano stati già ammessi al finanziamento» e sulla base di una delibera di giunta «non inserita all’ordine del giorno e neanche sottoposta al vaglio della preventiva istruttoria da parte dell’ufficio di segreteria, in assenza di qualsivoglia ed esplicita ragione di urgenza o di rilevante interesse collettivo che ne legittimasse l’avocazione rispetto al competente dipartimento regionale».

Sotto la lente d’ingrandimento dei pm c’è anche l’operato della commissione che avrebbe suggerito l’annullamento del primo bando. Tutto ciò, secondo i magistrati, avrebbe arrecato «intenzionalmente ingiusti danni alle imprese risultate vincitrici in base alle graduatorie approvate ed ammesse al finanziamento tra cui la Gatto Costruzioni spa e la Edil Parco srl». I carabinieri, delegati all’indagine dalla Procura, già nei mesi scorsi hanno proceduto con l’audizione di alcune persone informate sui fatti. La revoca del bando risale al 2010. Scopelliti e l’assessore al ramo Gentile motivarono la scelta con i tempi eccessivamente ristretti per la presentazione delle domande e i numerosi ricorsi presentati contro le graduatorie. Il contenzioso avviato davanti al Tar si è concluso con transazione di 4 milioni firmata dalla Regione Calabria con “Gatto Costruzioni” ed “Edil Parco”, che hanno partecipato al primo bando piazzandosi in posizione utile per ottenere i finanziamenti.

Agli indagati i carabinieri hanno notificato l’avviso a comparire per essere interrogati e chiarire la loro posizione. 

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