COSENZA Continuano le polemiche dei pendolari di Trenitalia dell’Alto Tirreno cosentino per i quali tornare a casa dalla città capoluogo diventa una vera e propria odissea. Infatti se si è in parte risolto il problema della compatibilità degli orari delle corse con quelli di scuola e lavoro, rimangono una incognita le fasce di corse pomeridiane che da Cosenza conducono a Sapri, servendo così tutte le stazioni da Paola verso nord.
Il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea (capogruppo dei “Democratici Progressisti”) che qualche tempo fa si era fatto carico delle difficoltà di utenti lavoratori e studenti per la fascia mattutina, risolvendole per quanto possibile, ha incontrato una delegazione del comitato spontaneo dei pendolari Alto Tirreno Cosentino per ascoltare disagi ma anche possibili proposte di risoluzione. Se da una parte sono state ripristinate le corse mattutine Sapri-Cosenza dalle ore 6 alle 8, dall’altra è stato soppresso il treno che raccoglieva il maggior numero di viaggiatori di ritorno dalla città capoluogo alle 16.35 verso Sapri. Al suo posto è stato inserito un treno che va verso Reggio Calabria con fermata a Paola lasciando scoperta la tratta Paola-Sapri. Soppresso anche quello delle 19.15 Sapri-Cosenza anticipato alle 17.45 e con destinazione Paola, dunque quattro ore prima della successiva corsa per Paola delle 21.50.
«È una situazione diventata ormai insostenibile – ha detto Giudiceandrea –. Tutto questo ha il sapore di un tentativo di isolamento della città di Cosenza, come sta già succedendo per la fascia jonica cosentina. Si sta cercando di far morire il servizio su rotaie per favorire quello su gomma, più costoso e decisamente più pericoloso e questo solo per il tornaconto di qualcuno e scapito dei cittadini. Io – ha concluso il consigliere – invito il presidente della giunta Oliverio, i colleghi consiglieri, i deputati calabresi, i sindaci dei Comuni coinvolti, i vertici di Trenitalia a sedersi al più presto attorno ad un tavolo tecnico per ascoltare dagli stessi utenti, come ho fatto io, le criticità e le possibili soluzioni che essi stessi propongono. Trenitalia non può decidere la soppressione o il cambio di corse solo per un mero e freddo calcolo economico ma ha il dovere di decidere in base alle tante esigenze dei viaggiatori utenti senza frustrare il diritto alla mobilità».
x
x