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Hashish Francia-Calabria, condanne a 17 imputati

REGGIO CALABRIA Sono condanne severe quelle inflitte dal gup di Reggio Calabria ai diciassette imputati del procedimento Griffe, scaturito dall’indagine che ha individuato e scompaginato l’organizz…

Pubblicato il: 19/01/2015 – 17:58
Hashish Francia-Calabria, condanne a 17 imputati

REGGIO CALABRIA Sono condanne severe quelle inflitte dal gup di Reggio Calabria ai diciassette imputati del procedimento Griffe, scaturito dall’indagine che ha individuato e scompaginato l’organizzazione che gestiva un traffico di hashish e cocaina tra Marsiglia e la Calabria. La droga veniva trasportata su autovetture di grossa cilindrata fino in Calabria, a Gioia Tauro, dove l’organizzazione aveva la sua base operativa e logistica, quindi rivenduta in diverse regioni d’Italia, fra cui Sicilia, Lazio, Puglia e Liguria. Un traffico in cui erano a vari titolo coinvolti tutti gli imputati oggi alla sbarra per questo puniti con condanne che vanno dai 20 anni rimediati da Girolamo Magnoli ai 3 anni più 30mila euro di multa rimediati da Antonino Lofaro. In mezzo arrivano comunque condanne pesantissime. È di 18 anni e 2 mesi la pena stabilita per Filippo Iannì, mentre 15 anni e 3 mesi sono andati a Girolamo Magnoli (classe ’80).

Il gup ha invece inflitto una pena di 13 anni e 8 a Matteo Testa e Giovanni Sacco, mentre quattro mesi in meno, per un totale di 13 anni e 4 mesi dovrà invece passare dietro le sbarre Salvatore Inzerra. Incassa 9 anni e 8 mesi Antonino Sala, qualche mese in meno Antonio Sorrenti, condannato a 9 anni e 4 mesi, mentre 9 anni vanno invece a Salvatore Ierace.

Il gup ha deciso di punire con 8 anni e 8 mesi Michelangelo e Ippolito Raso, mentre è di 7 anni e quattro mesi la condanna inflitta all’unica donna imputata Angela D’Alia. Per il sanremese Sodok Ghaloussi, il gup ha stabilito invece una condanna a 6 anni di reclusione più 40mila euro di multa, mentre dovrà scontare 5 anni e pagare 30mila euro di multa Michele Giovinazzo.
Con diversi ruoli e compiti, tutti hanno preso parte al traffico di droga, che i vertici dell’organizzazione hanno tentato di occultare nel corso delle conversazioni telefoniche intercettate fra marsigliesi e calabresi con termini come “dolcè”, “gold”, “trucco”, “D&G”, “Dolce e Gabbana”, noto marchio di alta modo, il cui logo è finito stampigliato anche su alcuni panetti di hashish sequestrati.

Durante i due anni di indagine, secondo gli inquirenti, l’organizzazione avrebbe “movimentato” mille chili di hashish nell’arco di tre mesi, con una cadenza di circa 100 chilogrammi alla settimana. Un traffico estremamente remunerativo, se è vero che all’epoca, il prezzo medio dell’hashish oscillava tra i 1.400 e i 1.700 euro al chilo, mentre la cocaina tra i 45mila e i 50mila.

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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