CATANZARO Prosegue la mobilitazione dei precari “discontinui” dei vigili del fuoco che, dopo gli incontri avvenuti a Vibo Valentia e Crotone nei giorni scorsi, oggi si sono riuniti a Catanzaro. Al centro della riunione le tematiche dell’occupazione, della stabilizzazione e della carenza di organico. «Se l’impiego dei discontinui continuerà a diminuire – spiegano i lavoratori presenti alla riunione – si mette a repentaglio la cittadinanza che, considerata la carenza d’organico dei vigili del fuoco in tutta Italia, evidenziata anche dal Parlamento europeo, rischia di non ricevere risposta alle segnalazioni. I vigili del fuoco operativi in Italia sono 27mila, mentre secondo le direttive europee dovrebbero essere 60mila. I precari sono circa 89mila e vengono impiegati nel corso dell’anno secondo una turnazione stabilita dalla Direzione centrale, che richiama, di volta in volta, ogni singolo volontario per circa 60 giorni». Nel mese di dicembre la Direzione centrale ha emanato una circolare nella quale, spiegano i lavoratori, è stabilita «la riduzione del personale volontario impiegato a causa di una sensibile contrazione (-50%) del budget nazionale destinato al loro servizio. Il numero dei giorni di impiego si ridurrà, così come il numero dei volontari richiamati. Questo fino al 2015, nel 2016 tutti a casa». Per questo motivo i volontari calabresi, circa 800 persone, che il 23 si riuniranno a Cosenza, hanno deciso di proclamare il giorno successivo alla riunione di Reggio Calabria, che avverrà il 27 gennaio, lo stato di agitazione. «Da quel momento, supportati dal sindacato Usb – concludono i precari – sceglieremo una data e faremo un sit-in permanente davanti alla Prefettura di Catanzaro, rifiutando ogni richiamo da parte del Comando».
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