«A Roma la ‘ndrangheta è presente perché è considerata strategica ma, allo stato, non possiamo dire che ci sia una presenza stabilizzata con una ‘locale’ come al nord Italia. Ma è altrettanto pericolosa». Lo ha detto il procuratore aggiunto antimafia di Roma, Michele Prestipino, nel corso di una conferenza stampa per illustrare gli esiti dell’indagine che ha portato a 31 misure cautelari e partita dall’omicidio del boss Vincenzo Femia, della cosca di San Luca, ucciso a Roma nel gennaio del 2013. «Sul gruppo sgominato – ha aggiunto Michele Prestipino – va sottolineata l’assoluta operatività attuale, erano soggetti operativi fino a questa mattina. Inoltre l’operazione dimostra che, come diciamo sempre, fuori dalla Calabria le piazze sono per la ‘ndrangheta sono utili non solo per l’espansione ma strategiche per accumulare ricchezze e potere criminale».
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