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Cercasi (nuova) occupazione per Lanzetta

ROMA Sta diventando un vero e proprio tormentone politico il collocamento della ministra Maria Carmela Lanzetta in un ruolo diverso da quello, ministro degli Affari regionali, attualmente rico…

Pubblicato il: 21/01/2015 – 12:36
Cercasi (nuova) occupazione per Lanzetta

ROMA Sta diventando un vero e proprio tormentone politico il collocamento della ministra Maria Carmela Lanzetta in un ruolo diverso da quello, ministro degli Affari regionali, attualmente ricoperto.  

Renzi la vuole fuori dal governo e per questo i suoi più stretti collaboratori, Graziano Delrio e Lorenzo Guerini in particolare, sono mobilitati in una sorta di riedizione in chiave politica di “Salvate il soldato Ryan”. L’idea principale resta quello di convincere Mario Oliverio a prenderla in squadra assegnandole non una delega specifica bensì il ruolo di vicepresidente della giunta regionale. In queste ore, però, se ne sta facendo strada un’altra: si valuta la possibilità che sia proprio Lanzetta il nuovo commissario per l’emergenza sanitaria in Calabria.

Pare di nuovo allontanarsi, infatti, la possibilità di una norma che, rimuovendo l’attuale divieto, consenta a Mario Oliverio di assumere, come era stato per i suoi predecessori, tale incarico sommandolo a quello di governatore.

La difficoltà è nota: con l’entrata in vigore della legge di stabilità, il governo non può nominare nel ruolo di commissario per la sanità il presidente della Regione commissariata. Oliverio non sente ragioni, sottolinea che in Calabria sono stati consumati misfatti inaccettabili sulla pelle e sugli interessi dei calabresi attraverso i sub-commissari fin qui scelti, per questo vuole assumersi ogni responsabilità in prima persona.

Renzi gli avrebbe promesso che lo accontenterà, il Nuovo centrodestra con i fratelli Gentile gli ha assicurato un aiutino ma poi, all’indomani dell’accordo che ha portato Pino Gentile alla vicepresidenza del consiglio regionale della Calabria, ecco che la Lorenzin va in Aula e ribadisce che la legge di stabilità «è blindata» per cui Oliverio può mettersi l’anima in pace: non sarà nominato commissario.

In tutto questo la sanità in Calabria torna all’anno zero, il turnover promesso non viene attuato e i livelli essenziali di assistenza crollano ai minimi storici collocando la Calabria fuori da ogni parametro compatibile con il resto d’Italia.

L’ultimo tentativo di uscire dallo stallo e consentire la nomina di Oliverio a commissario, si va consumando in queste ore: un gruppo di parlamentari calabresi ha presentato un emendamento al “Milleproroghe” per fare slittare al 31 marzo l’entrata in vigore dell’incompatibilità tra commissario e governatore. Una iniziativa che si sta rivelando, però, assolutamente sterile. Infatti i tempi previsti sono in contrasto con qualsiasi ipotesi di risolvere nei tempi dovuti il problema.

L’esame degli emendamenti al “Mille proroghe”, infatti, inizierà in commissione domani. Approderà nell’aula di Montecitorio non prima di venti giorni, poi dovrà andare in commissione e ancora in aula anche al Senato. Nel mezzo c’è il voto per eleggere il presidente della Repubblica con conseguente blocco dei lavori parlamentari. Insomma si rischia di arrivare a votare il testo definitivo del “Milleproroghe” ben dopo il termine fissato nell’emendamento proposto da Ferdinando Aiello che, come detto, sposta al 31 marzo l’entrata in vigore della norma che sancisce l’incompatibilità per Mario Oliverio. E in ogni caso non è ipotizzabile prolungare per altri due mesi ancora la paralisi in cui versa la sanità calabrese.

Ecco, di conseguenza, riaprirsi il dibattito sulla possibilità di arrivare ad una nomina condivisa dal governatore Mario Oliverio e gradita al governo. Maria Carmela Lanzetta? Tentar non nuoce vanno ripetendo in queste ore Guerini e Delrio.

Paolo Pollichieni

direttore@corrierecal.it

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