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Forestazione, i sindacati: ridefinire il Por

CATANZARO Con la convocazione odierna degli esecutivi unitari regionali, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria ritornano sulla questione forestazione, forestali e mitigazione del dissesto idrogeo…

Pubblicato il: 21/01/2015 – 13:48
Forestazione, i sindacati: ridefinire il Por

CATANZARO Con la convocazione odierna degli esecutivi unitari regionali, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria ritornano sulla questione forestazione, forestali e mitigazione del dissesto idrogeologico. Lo hanno fatto riunendo, a Lamezia Terme, il gruppo dirigente calabrese, a partire dai segretari regionali, Pino Gualtieri, Santino Aiello e Nino Merlino, i quali hanno aperto i rispettivi interventi, si legge in un comunicato, «sulla drammatica realtà delle mensilità arretrate, ben tre per gli operai forestali e cinque per i sorveglianti idraulici». «Una deprecabile eredità – aggiungono i sindacati – della passata giunta e di alcuni dipartimenti in particolare, che – per ragioni politiche – hanno favorito la spesa su altri comparti. Ad oggi la situazione è esplosiva a meno che non intervengano, nelle prossime ore, provvedimenti che possano alleviare significativamente la situazione delle mensilità arretrate. Alla fine dei lavori è stato redatto un documento nel quale si evidenzia «l’occasione di cambiare passo e di produrre potenziali ricadute positive sull’intera regione, a condizione che il presidente Oliverio e la sua giunta sottopongano ad una immediata rilettura il modello di “governance” della forestazione in generale, gli effetti prodotti dalla legge regionale 9/2007 di messa in liquidazione dell’ex Afor e soprattutto gli appesantimenti e le schizofrenie conseguenti alla legge regionale 25/2013 istitutiva di Calabria Verde. Analizzare con spirito costruttivo la programmazione, la progettazione e la gestione delle attività forestali e verificarne la rispondenza con gli orientamenti della Ue, con quelli del governo nazionale e con le reali necessità della Calabria, consentirebbe alla forestazione calabrese di fare un vero e proprio salto di qualità, affrancarsi da certe ingerenze e riproporsi in una prospettiva virtuosa in grado, da una parte, di alleggerire il suo gravame sul bilancio ordinario e, dall’altra, di avviare lo sblocco del turn over». «Questo presuppone, però, proprio la capacità – si legge ancora nel documento – e il tempismo di reperire risorse finanziarie aggiuntive su quelle nuove misure forestali definite dal quadro nazionale misure forestali». Per Fai, Flai e Uila si tratterebbe di un’opportunità che il «nuovo governo regionale deve poter cogliere appieno giacché, al di là dell’evidente convenienza di bilancio, il patrimonio forestale, la sua cura ed il suo utilizzo ecocompatibile, rappresentano pur sempre importanti fattori di sviluppo e di mitigazione del rischio idrogeologico con evidente influenza anche su una maggiore diffusione dell’agricoltura di montagna. È dunque prioritario che il Psr calabrese 2014/2020, fermo a Bruxelles da troppo tempo, al suo ritorno venga, se necessario, ridefinito in funzione anche allo sviluppo della forestazione e alla tutela dei boschi, prevedendo, nelle sue misure, adeguati stanziamenti di risorse finanziarie anche riferite ai costi del personale già in forza».

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