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Le intercettazioni della Dia di Reggio che incastrano Robledo

Le intercettazioni della Dia di Reggio Calabria finiscono per inguaiare Alfredo Robledo, che ora rischia di dover lasciare da subito il posto di pubblico ministero a Milano. «Domani sera mi daranno…

Pubblicato il: 21/01/2015 – 16:07
Le intercettazioni della Dia di Reggio che incastrano Robledo

Le intercettazioni della Dia di Reggio Calabria finiscono per inguaiare Alfredo Robledo, che ora rischia di dover lasciare da subito il posto di pubblico ministero a Milano. «Domani sera mi daranno altri nominativi ns. consiglieri indagati: hanno intercettazioni gravi contro Pdl, mentre su di noi pare sia impiegata gola profonda». E ancora: «Adesso escono il Pd e l’Italia dei Valori al 15 gennaio e purtroppo domani altri 7-8 dei nostri». Questo il contenuto di alcuni degli sms – capitati dagli inquirenti – dell’avvocato della Lega, Domenico Aiello, sulla base dei quali il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, accusa il magistrato, all’epoca titolare dell’inchiesta sulla Rimborsopoli milanese, di essere «venuto meno ai suoi doveri di imparzialità e di riserbo» per aver riferito in «più occasioni» al legale, «con la consapevolezza che quest’ultimo avrebbe rivelato le notizie apprese a esponenti politici, anche di vertice, del partito Lega Nord», atti coperti dal segreto istruttorio di un procedimento «assegnato a magistrati facenti parte del II dipartimento, del quale era coordinatore, a carico di alcuni consiglieri regionali appartenenti alla Lega Nord e al Pdl per i reati di peculato e appropriazione indebita».
Secondo il pg, a confermare che Robledo avrebbe rivelato notizie su Rimborsopoli sin dal 18 dicembre 2012 sarebbero le parole di Aiello che «a vari esponenti della Lega Nord» riferiva ciò che veniva a sapere dal magistrato: «Domani sera mi dirà anche questo e mi ha garantito che entro il 15-20 gennaio arrivano gli stessi avvisi a Pd, Italia dei Valori e Movimento pensionati». L’avvocatod elal Lega non menziona esplicitamente Robledo, ma parla di «una persona che ha un rapporto con me stretto e di fiducia» che gli avrebbe detto: «Domenico, te lo garantisco, su questo ci puoi spendere la tua credibilità». E a confermare che non si trattasse di millanterie ci sarebbe l’sms inviato da Aiello a Robledo il 29 gennaio 2013 alle ore 18.24, due minuti dopo aver saputo la notizia degli indagati Pd, Idv e Sel: «Uomo di parola! Poi grande magistrato». Lo stesso giorno, alle 22,22 Robledo risponde: «Caro avvocato, promissio boni viri est obligatio». Il prossimo 5 febbraio a Palazzo dei Marescialli si deciderà se e quando trasferire, in via cautelare, il procuratore aggiunto.

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