«È una cosa veramente brutta. Mi ha stressato la sensazione che si volesse ridurre oltre il lecito il livello di dissenso. Mettere la museruola ai parlamentari è sgradevole». Così la senatrice Pd Doris Lo Moro in un’intervista al Corriere della Sera spiega il suo no ieri sulla legge elettorale. «Ho un’altra idea della democrazia. Io sono determinata nella battaglia, ma non spregiudicata nelle soluzioni», dice. Sull’emendamento Esposito, contestato dalla minoranza Pd trova «sgradevole che molti miei colleghi abbiano ceduto a un presunto emendamento contro le regole e scritto malissimo, come un bignami degli articoli successivi». E «cercare i voti fuori dalla maggioranza e’ un elemento di spregiudicatezza che non giova alla autorevolezza di Renzi. Diceva di essere per le preferenze e che i nominati erano il prezzo da pagare a Forza Italia…». Anche lei è una nominata, in base a quanto previsto dal Porcellum, e «mi sarebbe piaciuto venire eletta dai cittadini. Ma non mi ricandido». E sul voto finale sul provvedimento, dice «voterei contro».
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