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Capo Colonna, Ferrara interroga la commissione europea

BRUXELLES «I beni archeologici vanno tutelati e quello che è successo a Capo Colonna è un chiaro segnale di come i cittadini calabresi non dormano, e quando si accorgono che potrebbe essere messo i…

Pubblicato il: 24/01/2015 – 9:53
Capo Colonna, Ferrara interroga la commissione europea

BRUXELLES «I beni archeologici vanno tutelati e quello che è successo a Capo Colonna è un chiaro segnale di come i cittadini calabresi non dormano, e quando si accorgono che potrebbe essere messo in atto un tentativo di deturpamento di un’area d’interesse storico culturale unica nel suo genere come quella di Crotone, alzano la voce e se necessario anche le barricate. Come Movimento 5 stelle, abbiamo deciso di ascoltare le numerose voci di esperti, associazioni e la stessa cittadinanza, le quali denunciano l’incompatibilità del progetto cofinanziato da fondi europei, il quale potrebbe arrecare danni seri data la natura invasiva dell’esecuzione». Ad affermarlo è Laura Ferrara, portavoce pentastellata al parlamento europeo. 
«Per fare chiarezza sulla gestione dei fondi utilizzati per il progetto denominato “Spa 2.4 Capocolonna (KR) – Ampliamento delle conoscenze della realtà archeologica e messa in sicurezza delle strutture archeologiche riportate in luce” cofinanziato da fondi europei, abbiamo chiesto – afferma l’interessata – alla Commissione europea con un’apposita interrogazione, di verificare la regolarità del finanziamento e la compatibilità dei suoi obiettivi con le finalità del progetto in particolare rispetto agli obiettivi degli accordi di programma quadro, anche in considerazione delle modalità invasive di esecuzione sull’area».
Secondo il progetto così com’è, verrà realizzata una “pavimentazione in cotto riquadrata da lastre in materiale lapideo”. Una colata di calcestruzzo che andrà a coprire importantissimi reperti archeologici, nonostante il progetto preveda un ampliamento delle conoscenze e non una copertura di parte di esse. Il progetto – chiosa Ferrara – così concepito potrebbe arrecare un danno irreversibile a un patrimonio storico archeologico che sta a cuore non solo ai calabresi. Siamo sicuri che si stia valorizzando tale importante sito storico? La gestione dei fondi destinati è in linea con i reali obiettivi ovvero la tutela e la riqualificazione?», si è domandata la cinquestelle.
«Non possiamo – prosegue – permettere che la sconsideratezza vinca sul buon senso. Gli interventi, che potrebbero arrecare un danno e non valorizzare quanto di bello ci hanno lasciato le antiche civiltà, sono pagati con soldi pubblici. È giusto che la stessa cittadinanza si faccia portavoce di un dissenso generale per come è attualmente concepito il progetto. Bisogna fare luce sulla reale fattibilità e come Movimento 5 stelle porteremo la questione in tutte – conclude – le istituzioni preposte».

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