REGGIO CALABRIA C’è una vendetta alla base del tentato omicidio di Rocco Francesco Ieranò colpito da due killer a pagamento il 25 luglio del 2012 nelle vie centrali di Cinquefrondi. I due – hanno scoperto da tempo gli inquirenti – sono stati assoldati dai fratelli Bruno, Pasquale e Vincenzo Fossari, ma a pianificare l’omicidio dell’uomo sarebbe stato anche il cognato dei tre, Salvatore Vecchiè, arrestato questa mattina all’alba dagli uomini del commissariato di Polistena. Stando a quanto emerso dalle indagini dei pm Enzo Bucarelli e Gianluca Gelso, coordinati dal procuratore aggiunto Emanuele Crescenti, con la morte di Ieranò, i quattro avrebbero voluto vendicare l’omicidio di Francesco Fossari, freddato a Melicucco il 2 agosto del 2011 da Giuseppe Bruzzese e dallo stesso Ieranò, oggi entrambi in carcere in attesa di giudizio. Un omicidio che per gli inquirenti è da ricollegare alla brusca interruzione della relazione extraconiugale che Fossari intratteneva con Antonella Bruzzese, sorella di uno dei killer che lo ha ucciso. A svelare i retroscena della storia di sangue e vendette incrociate è stato lo stesso Ieranò, oggi collaboratore di giustizia, che ha indicato esplicitamente Vecchiè come uno degli organizzatori della vendetta ordita dalla famiglia Fossari. Dichiarazioni confermate anche dal collaboratore Antonio Russo, in passato compagno di cella di Vecchiè, che durante la detenzione proprio a lui aveva affidato sfoghi e confidenze.
a. c.
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