LAMEZIA TERME Grossa grana in casa Pd. Anche se non del tutto inaspettata. Due neo consiglieri regionali, Sebi Romeo e Michele Mirabello, e il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, sono chiamati da qui a breve a prendere una decisione. In sintesi estrema: non possono tenere il piede in due scarpe. Tutti e tre sono segretari provinciali del Pd, rispettivamente di Reggio, Vibo e Catanzaro. Cariche in contrasto con i loro ruoli istituzionali. Lo Statuto nazionale del partito non lascia spazio a dubbi: devono fare una scelta. La norma è contenuta nella “costituzione” dem, l’articolo è il 21. Che recita: «La carica di segretario regionale e provinciale è incompatibile con le rispettive funzioni istituzionali», tra cui quelle di consiglieri regionali, nel caso di Romeo e Mirabello, e di presidente di provinciale, nel caso di Bruno.
Quasi scontato che i tre esponenti democrat opteranno per l’incarico istituzionale a scapito della “reggenza” delle federazioni locali. Anche se, al momento, nessuno tra i tre segretari ha ancora esplicitato pubblicamente la sua posizione. «Sono a disposizione del partito, non sto qui a fare le barricate», precisa Mirabello.
Il loro commiato dalla dirigenza del Pd non comporterebbe comunque pesanti ripercussioni sulla vita del partito. In base al regolamento del Pd, infatti, in caso di dimissioni non ci sarebbe bisogno di un nuovo congresso provinciale, basterebbe una semplice convocazione dell’assemblea già eletta, che avrebbe il compito di nominare fin da subito il successore. Ora si aspettano le risoluzioni dei tre segretari che non potrebbero più esserlo.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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