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Pappaterra: un progetto stabile per gli ex Lsu del Parco del Pollino

Il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, scrive al governatore Mario Olivero sulla questione ex Lsu in servizio nell’ente di tutela ambientale chiedendo «un tavolo di con…

Pubblicato il: 26/01/2015 – 10:49
Pappaterra: un progetto stabile per gli ex Lsu del Parco del Pollino

Il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, scrive al governatore Mario Olivero sulla questione ex Lsu in servizio nell’ente di tutela ambientale chiedendo «un tavolo di confronto tra la Regione, il Parco e le organizzazioni sindacali di categoria al fine di imprimere una svolta positiva a questa lunga storia di precariato». Nella missiva, Pappaterra sottolinea come il bacino dei lavoratori «seppure a distanza di tanti anni, rimane ancora numericamente sostanzioso non essendo mai stati interessati da politiche di reale stabilizzazione». Nonostante il Parco abbia «tentato di mettere in campo progetti di vera utilizzazione, le poche risorse che ha messo a disposizione la Regione – fa presente ancora Pappaterra – hanno avuto un carattere meramente assistenziale. È sbagliato continuare a finanziare progetti quali il Piano di reinserimento occupazione di cui alla Legge 15/2008 – rileva Pappaterra – o tirocini formativi per lavoratori ormai iper formati, non prendendo seriamente in considerazione il percorso che il Parco aveva indicato ad entrambe le Regioni in cui ricade».
«Sul versante lucano, infatti – prosegue Pappaterra – dal 2009, i lavoratori vengono utilizzati in un progetto denominato “Parco fruibile”, volto essenzialmente alla gestione dei Centri visita ed alla manutenzione della rete sentieristica che, oltre a dare risposte in termini occupazionali ai lavoratori, rappresenta un’attività che si configura come investimento teso a potenziare le qualità dei servizi turistici sul territorio».
«Lo stesso progetto – continua il presidente dell’ente – rivolto all’utilizzazione delle 75 unità ex Lsu del Pollino, è stato più volte trasmesso alla Regione Calabria, ma non è mai stato preso in considerazione in quanto per come già detto la Regione è rimasta prigioniera esclusivamente della logica di sussidi ai lavoratori e ciò dà l’idea e non solo di come sul versante calabro sia quasi impossibile programmare e gestire le attività manutentive ed organizzare i cantieri. Di conseguenza – prosegue ancora Pappaterra – l’unica strada da seguire è quella di affidare i lavoratori in sub utilizzo ai Comuni, con un aggravio per l’ente Parco di responsabilità non commisurato al risultato esiguo che lo stesso consegue dall’utilizzo dei lavoratori».
Pappaterra riconosce che Oliverio «sta lavorando alacremente per ridurre e azzerare la platea dei lavoratori precari della nostra Regione. Credo che siano maturi i tempi – conclude – per dare una svolta positiva anche ai lavoratori ex Lsu del Pollino, utilizzandoli in un progetto organico capace di dare loro dignità professionale, stabilità lavorativa impegnandoli a svolgere per il Parco una funzione assolutamente importante e strategica».

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