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Barbanti e Molinari lasciano il M5S

LAMEZIA TERME Lo strappo era nell’aria da un po’ di tempo ma si consuma proprio alla vigilia della scelta del nuovo presidente della Repubblica. Il senatore Francesco Molinari e il deputato Sebasti…

Pubblicato il: 27/01/2015 – 10:08
Barbanti e Molinari lasciano il M5S

LAMEZIA TERME Lo strappo era nell’aria da un po’ di tempo ma si consuma proprio alla vigilia della scelta del nuovo presidente della Repubblica. Il senatore Francesco Molinari e il deputato Sebastiano Barbanti si allontanano dal Movimento 5 Stelle e sul Quirinale si dicono disponibili ad appoggiare un nome che sia di «garanzia per i prossimi 7 anni». Barbanti ha già lasciato il movimento di Grillo assieme ad altri otto parlamentari, Molinari ha comunicato al capogruppo M5S a palazzo Madama, Andrea Cioffi, che lascerà il movimento subito dopo il voto per il Colle. Gli scissionisti si uniranno agli altri già fuoriusciti dal Movimento, in una componente del gruppo Misto (si chiamerà “Alternativa libera”) non avendo i numeri necessari (servono 20 deputati) per costituire un gruppo autonomo. Convocati per questa sera al Nazareno, i transfughi pentastellati spiegano «che il nome che eventualmente uscirà da queste cosiddette “consultazioni” deve essere di specchiata moralità e deve essere garante, non una personalità di queste che circolano nelle ultime ore».
Tornando a Barbanti e Molinari c’è da dire che nelle scorse settimane i due erano finiti nel mirino di alcuni meetup della provincia di Cosenza. Il capo d’accusa mosso dalla base per i due parlamentari era di aver dissentito su quanto democraticamente votato e deciso sul blog, ovvero la nascita del direttorio a cinque che sta affiancando Beppe Grillo. In quella occasione era stato Molinari ad andare giù duro, puntando il dito soprattutto contro il suo collega Nicola Morra: «A innervosirlo è stato il pubblico richiamo alla responsabilità della sua gestione familiare ed amicale della recente campagna elettorale regionale, quella che ha portato al rovinoso risultato del Movimento calabrese». Ecco, continuava, «il vero motivo della levata di scudi di certi ascari senza memoria che si muovono nei Meetup accusando e minacciando le dimissioni mie e di Barbanti unicamente per aver osato fare una critica politica!». Un mese e mezzo dopo è arrivata la resa dei conti. E c’è da scommettere che l’ultima parola sulla faida interna ai cinquestelle calabresi non è ancora stata scritta.

an. ri.

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