REGGIO CALABRIA «Mio fratello, Gennaro, è una persona sofferente psicologicamente e se dovesse essere lui, come contestato dalla Procura, il telefonista, di cui alle cronache odierne, è stata solo un’azione di una persona mentalmente sofferente e non legata ad ambienti di qualsiasi natura malavitosi». A sostenerlo, in una dichiarazione, è Giuseppe Triolo, fratello di Francesco Gennaro, denunciato dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria come l’autore delle telefonate di minaccia al pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo ed al procuratore aggiunto Nicola Gratteri. «Siamo una famiglia perbene – prosegue Triolo – e questa vicenda ci ha notevolmente scossi e spero possa venire presto alla luce la realtà e cioè il, probabile, colpevole è una persona ammalata e debole psicologicamente e non uno ‘ndranghetista! Per questi motivi deve essere aiutato e non posto alla gogna mediatica». Giuseppe Triolo, nella sua dichiarazione manifesta poi «le scuse mie personali e della mia famiglia ai giudici Gratteri e Lombardo, ribadendo loro la mia stima incondizionata per quanto hanno fino ad oggi fatto per il bene comune della Calabria e non solo e per tutto ciò che in futuro faranno. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità – conclude Giuseppe Triolo – come anche mio fratello nel caso si confermasse questa pesante ed amara accusa, però tengo solo a sottolineare che se ciò è avvenuto e successo per mano di una persona psichicamente debole e scevra da relazioni di qualsiasi natura con le cosche mafiose».
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