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Inchiesta sulla "Campanella", dieci indagati

CATANZARO Sono dieci gli indagati finiti nell’inchiesta sulla Fondazione Campanella di Catanzaro aperta dai sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro Gerardo Dominijanni e Graziella Visco…

Pubblicato il: 27/01/2015 – 10:31
Inchiesta sulla "Campanella", dieci indagati

CATANZARO Sono dieci gli indagati finiti nell’inchiesta sulla Fondazione Campanella di Catanzaro aperta dai sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro Gerardo Dominijanni e Graziella Viscomi, per false comunicazioni sociali. Si tratta, come anticipato da LaC News 24, dell’avvocato Anselmo Torchia e Paolo Falzea sotto accusa in qualità di presidenti pro tempore della Fondazione, Manlio De Pasquale, Oscar Tamburrini, Giovanni Mosca, Ferdinando Salvatore Cosco, Elio Scaramuzzino, componenti il consiglio di amministrazione, Francesco Muraca, Franco Scarpino revisori dei conti e Giovanna Natale. Secondo quanto si apprende, per i magistrati «le voci relative alle prestazioni e al personale utilizzato dalle unità operative con l’Azienda Mater Domini e con l’Università Magna Graecia venivano falsamente contabilizzate al passivo, anzi non venivano contabilizzate affatto, con una serie di omissioni nelle note integrative che formano il bilancio, alterando in modo sensibile la situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Campanella». Operazioni consapevoli, secondo la Procura, «e non frutto di un mero errore. Presunti reati che si sarebbero reiterati nel tempo, dal 2008 al 2011 e che secondo le ipotesi accusatorie avrebbero avvantaggiato ingiustamente non solo Fondazione Campanella, soggetto giuridico senza scopo di lucro, ma l’intero Cda, presidenti compresi. Sarebbero stati iscritti un importo a debito di oltre un milione e seicentoquarantacinquemila euro per debiti verso l’università Magna Graecia in realtà inesistenti e un importo a debito pari a 4.321.243,62 euro per riaddebito di costi per assistenza di apparecchiature in comune, costi di prestazione di biochimica e di medicina nucleare riferiti all’azienda ospedaliera Mater Domini». Vi sarebbero poi «tanti altri importi a debito anche per consumi idrici e riscaldamento riaddebitati dall’Università del capoluogo». Dalle scritture contabili emergerebbe anche «l’occultamento di utili, un meccanismo che avrebbe tratto in inganno non solo la Regione ma i destinatari di tutte le prestazioni effettuate. Gli indagati hanno ricevuto un invito a presentarsi in Procura e gli interrogatori avranno inizio a partire dal prossimo 9 febbraio»

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