REGGIO CALABRIA Non solo debiti, i problemi della Sogas sono anche sindacali. La guardia di finanza, nei giorni scorsi, ha sentito come persone informate sui fatti i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Sonia Falzia, Massimo Pennino e Santo Cilione. Scopo delle Fiamme gialle, che agiscono su mandato del sostituto procuratore di Reggio Sara Amerio, è saperne di più sulla transumanza di molti lavoratori dell’aeroporto dello Stretto, che negli ultimi tempi hanno lasciato in massa le tre sigle sindacali per iscriversi a quella dell’Ugl. Gli inquirenti vogliono capire se questi passaggi, evidentemente ritenuti sospetti, siano stati causati da “infuenze” dei vertici della stessa società che gestisce il “Tito Minniti”.
Nei mesi scorsi i lavoratori hanno dato vita a diverse proteste per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati e qualche certezza in più sul loro futuro. La situazione economica della Sogas è drammatica: secondo i beni informati, la società ogni giorno raggiunge perdite pari a 10mila euro. Qualche rassicurazione è arrivata due giorni fa dal governatore Mario Oliverio, che ha assicurato le risorse necessarie per la ricapitalizzazione della società di gestione.
Non solo. Il presidente della Regione ha anche riferito l’esito di un incontro con il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, nel corso del quale l’aeroporto di Reggio «è stato definitivamente riconosciuto di interesse nazionale nel piano nazionale degli aeroporti ed è, ormai, a un passo dall’importante riconoscimento della concessione trentennale, da parte dell’Enac».
Ma, mentre la Regione annuncia di voler concorrere al ripianamento dei debiti di Sogas, i piani alti della società discutono di compensi agli amministratori. Per venerdì 30 è infatti in programma l’assemblea dei soci che avrà, tra i punti all’ordine del giorno, proprio la discussione sulla retribuzione dei vertici di Sogas.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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