LAMEZIA TERME È venuto a mancare alle prime luci dell’alba nella sua abitazione Mimmo Martino, frontman del gruppo calabrese dei “Mattanza”. Probabilmente stroncato da un infarto, aveva 72 anni.
Legato alla Calabria, che ha raccontato in tutte le sue sfumature e accezioni, è stato musicista, studioso della tradizione e poeta. Spirito critico, non è stato il “cantore delle bellezze”, ma l’analista attento delle criticità che denunciava per mezzo della sua musica, per esorcizzarle ma anche nel tentativo di porle all’attenzione comune.
La Calabria «disgraziata» Martino l’ha portata un po’ ovunque, facendo comunque proprio l’«orgoglio» di appartenere a una terra che, pur aspra, considerava «meravigliosa».
Nei suoi concerti amava ripetere che «un popolo senza storia è come un albero senza radici: è, quindi, destinato a morire».
È «commosso» il cordoglio della deputata del Movimento 5 stelle Federica Dieni per Mimmo Martino: «Con lui – afferma – se ne va un pezzo della nostra terra. Piangiamo il cantante, il brigante, il poeta. È impossibile non ricordare in questo momento il suo entusiasmo sul palco, la forza d’animo che sapeva trasmettere con le sue opere. Il fondatore dei Mattanza è un patrimonio della Calabria intera, un grande artista, un cultore delle nostre musiche e tradizioni. Molte terre d’Italia ricordano i propri cantautori: la voce di Genova era De Andrè, quella di Bologna Lucio Dalla. Al di là delle classifiche, se devo pensare una voce di Reggio, io penso a Mimmo e alla sua capacità di ritrasformare in colore e vita la nostra anima, le nostre radici. In questo momento afferma Dieni – vorrei che giungesse il mio cordoglio ai Mattanza e a tutti quelli che gli volevano bene. Era un personaggio straordinario, che ha vinto nella sua vita molte battaglie. Quella contro i pregiudizi, quella contro la mercificazione del mondo della musica. Ha perso l’ultima, quella con la morte. Ma la sua guerra quella no, non è persa, perché rimarrà vivo – conclude – nelle sue canzoni e nei nostri cuori».
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