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Le (non) risposte di Lanzetta a Fazio

Ha eluso completamente le domande “vere” di Fabio Fazio, Maria Carmela Lanzetta. L’ormai ex ministro degli Affari regionali, ospite di “Anteprima Gomorra” su Rai Tre, ha risposto per otto minuti al…

Pubblicato il: 31/01/2015 – 22:27
Le (non) risposte di Lanzetta a Fazio

Ha eluso completamente le domande “vere” di Fabio Fazio, Maria Carmela Lanzetta. L’ormai ex ministro degli Affari regionali, ospite di “Anteprima Gomorra” su Rai Tre, ha risposto per otto minuti al conduttore di “Che tempo che fa” senza in realtà affrontare l’unico motivo di quell’ospitata tv: il motivo delle sue dimissioni dal governo e la canea scaturita dal suo mancato ingresso nella giunta regionale calabrese. Fazio è andato dritto al punto e senza tanti giri di parole, pur con il garbo che lo contraddistingue, le ha chiesto perché mai avesse lasciato Palazzo Chigi non avendo accettato di entrare nell’esecutivo di Mario Oliverio per la «posizione poco chiara di un assessore» (Nino De Gaetano, ndr).
La farmacista di Monasterace non si è persa d’animo e ha deciso di rispondere senza dire nulla: «Nel discorso fatto con il presidente della Regione, che mi aveva chiesto di entrare in giunta, mi ero entusiasmata all’idea di tornare in Calabria per occuparmi di istruzione, cultura e pari opportunità, ma anche di una delega strettamente collegata con il ministero che ho retto per undici mesi: quella di riscrivere la legge di riordino territoriale della Calabria». Un lungo preambolo il cui seguito ha lasciato basiti tutti, Fazio compreso: «Dissi di sì con molta felicità e dissi anche che mi sarei dimessa dal governo. Per cui, per mantenere fede alla parola data, mi sono dimessa». Tutto qui. Pubblico in silenzio, perplesso, e conduttore piuttosto imbarazzato.
Incalzata dalle domande di Fazio, che ha anche ricordato il barbaro omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, Maria Carmela Lanzetta ha cercato di riprendersi dalla gaffe della risposta-non risposta, affidandosi al consueto campionario di buone intenzioni: «Fare politica in Calabria è particolarmente difficile. Bisogna capire chi si ha di fronte e scegliere sempre tra il bianco e il nero». E ancora, alla richiesta di spiegare «come si distinguano i buoni dai cattivi», l’ex ministro si è prodotta in un’altra performance piuttosto astratta: «Magari ci fosse un metodo. Bisogna mantenere fede alla regola della propria vita, che è stare dalla parte delle regole». Sul ruolo delle donne nel mondo criminale, Lanzetta ha ricordato il vero e proprio martirio di Lea Garofalo e di Maria Concetta Cacciola. Poi il gran finale. Fazio ha ricordato le intimidazioni subite dalla farmacista chiedendole perché, a suo avviso, valga la pena di impegnarsi in politica. Anche in questo caso, la risposta è stata vaga: «Ho rinunciato a fare il sindaco di Monasterace e casualmente (sic!) sono diventata ministro ma con un occhio sempre attento
ai territori e in particolare al Sud». Fine del collegamento dalla sede Rai di Cosenza e sospiro di sollievo per tutti: la prossima volta, con lo studio, sarà collegata Samantha Cristoforetti dallo spazio. E forse da lassù le risposte arriveranno un po’ più chiare.

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