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«Ecco perché conviene scegliere un interno per l'ufficio stampa»

Più che una lettera è una testimonianza diretta, quella che il collega Filippo Praticò ci ha fatto pervenire e che riproponiamo.   Mi chiamo Filippo Praticò e, quale giornalista e funzionario …

Pubblicato il: 01/02/2015 – 9:52
«Ecco perché conviene scegliere un interno per l'ufficio stampa»

Più che una lettera è una testimonianza diretta, quella che il collega Filippo Praticò ci ha fatto pervenire e che riproponiamo.

 

Mi chiamo Filippo Praticò e, quale giornalista e funzionario della giunta regionale della Calabria, sono uno dei sei candidati “interni” ad aver chiesto di prestare servizio presso l’ufficio stampa dell’Ente. Nel mio curriculum, come si sa, ci sono le collaborazioni avute per anni con il quotidiano Avvenire, l’agenzia stampa Ansa, il Giornale di Calabria, il Quotidiano della Calabria di cui sono stato caporedattore provinciale, con le televisioni Retesette e TeleReggioCalabria, e con programmi Rai e Mediaset. E sono tra i pochi ad avere frequentato con profitto il corso online dell’ordine nazionale di “Fondamenti di giornalismo digitale”.

Sono poi, uno dei cinque candidati che ha ricevuto – col secondo avviso di mobilità – un “sì” condizionato a transitare dal dipartimento Lavori pubblici dove presto servizio, all’ufficio stampa. Che nei fatti è dunque, un “no” alla mobilità, cioè un “sì” a restare funzionario amministrativo-finanziario, io che non ho i titoli di ragioniere e di laureato in Economia e commercio; un “no” a fare il giornalista nell’ufficio stampa della giunta regionale.

Ma una ventina di giorni prima – con il primo avviso – avevo ricevuto un entusiasta “sì” alla mobilità con tanto di bollo del dg del Dipartimento di appartenenza. Perciò ancora oggi non riesco a darmi una precisa risposta su cosa sia avvenuto tra mercoledì 17 dicembre 2014 e giovedì 8 gennaio 2015, nelle stanze di via Crispi di Catanzaro, che abbia indotto il dg a cambiare idea, «sentito il parere» del suo sottoposto «dirigente di settore».

Vorrei approfittare allora, della tua cortesia per rendere noti ai tuoi attenti e numerosi lettori, alcuni fatti e alcune considerazioni. In primo luogo, devo esprimerti sinceri complimenti per l’ennesimo scoop giornalistico che il Corriere della Calabria segna a proprio vantaggio. Ancora oggi, sul sito istituzionale, nella pagina “Novità” del portale del dipartimento Personale, non c’è notizia alcuna sulla conclusione del procedimento. Se non c’è la pubblicazione sul sito web, in base al decreto legislativo 33 sulla trasparenza, l’atto non è efficace.

 

Fin qui la lettera del collega Praticò, una lettera che ha fatto nascere l’interesse del “Corriere” ad un approfondimento ed è per questo che abbiamo chiesto a Praticò di essere più preciso su alcuni passaggi.

 

Caro Praticò, la tua lettera lascia in sospeso alcuni interrogativi forse è il caso di essere più chiari….

«Intanto, ritengo che la condizione del nulla-osta sembra apparire una finzione giuridica utile per tante cose, considerato che l’avviso alla manifestazione d’interesse alla mobilità interna sottintende una necessità urgente dell’amministrazione a ricoprire i posti vuoti in organico, e di conseguenza una necessità rilevante a soddisfare il diritto del “cittadino e dell’impresa (articolo 2 decreto 33/2013)” ad avere una informazione di qualità e qualificata sulle attività dell’Ente attraverso l’ufficio stampa pubblico. Essendo poi un avviso pubblico interno di reclutamento di personale, esso esclude quel criterio di fiduciarietà – negato dalla legge 150/2000 – tanto caro a coloro che amano dotarsi di giornalisti di fiducia.

È una possibilità questa, invece, riservata solo al presidente dell’ente, che esercita la funzione della informazione e della comunicazione istituzionali, di carattere amministrativo e politico, attraverso la figura del portavoce. Ruolo che la 150 consente al vertice dell’ente di poter coprire ricorrendo ad una persona di sua fiducia. Quindi, ritengo forse sia dovuto alla volontà di lasciare più tempo ai direttori generali di riflettere sul rilascio dei nulla osta, il fatto che il primo avviso del 15 dicembre sia stato annullato in autotutela dell’ente, e che in mezzo a tanti giorni festivi, il 31 dicembre è stato emanato un secondo avviso con la scusante che sette giorni erano pochi per il candidato, e dieci invece, in linea con il termine fissato dal Regolamento sulle varie forme di mobilità. Insomma, nell’Ente si è riconosciuto di avere commesso un errore di tempi, da parte dell’ufficio che nel 2012 aveva studiato elaborato e redatto il nuovo Regolamento. Al solito siamo di fronte alle quisquilie, agli errori burocratici, per cui tocca al candidato rifare documenti e richieste, che da un “sì” iniziale diventa una risposta di “no” finale. Con un cambio di linea dai retroscena emblematici e inquietanti!».

 

Bene tutti i riferimenti a leggi e regolamenti, ma cerchiamo di essere anche più espliciti a beneficio dei lettori, vuoi farci intendere che nel Palazzo, sul tema copertura “Ufficio stampa” qualcosa non ha funzionato a dovere e che permangono resistenze al cambiamento promesso?

«Mi piace l’espressione da te operata di “sabotaggio dell’iniziativa del governatore Mario Oliverio di reclutare i giornalisti dell’ufficio stampa all’interno dei ruoli regionali”. E la domanda finale “cosa farà Oliverio? Cederà o darà ugualmente corso alla mobilità interna senza farsi ostacolare dal veto opposto dai direttori generali uscenti?”. Pare anche a me che tutta la vicenda sia un “sabotaggio” dell’iniziativa del presidente Oliverio di governare la Regione con trasparenza, meritocrazia, efficienza; attuando risparmi per le esausta casse dell’ente. Sono infatti, ben cinque le annualità di stipendi di dipendenti interni in discussione. Demagogicamente, sarebbero risparmi che consentirebbero a 100 pensionati di avere ridotte significativamente le ritenute alla fonte dell’Irpef regionale. Non esprimo un giudizio di moda di “balla colossale”, ma mi attengo ai fatti. Sulla questione dei nulla osta a “condizione che” il dipendente in uscita dal Dipartimento sia sostituito in entrata da altro dipendente di pari categoria, posso testimoniare che quando vuole, il settore giuridico del dipartimento Personale trova sempre le risposte opportune. Il 30 giugno 2009, senza poter replicare, con telegramma d’ufficio sono stato spostato dal servizio del Personale di Reggio Calabria all’ex Genio Civile che accusa sempre di avere forti carenze di personale. Analoga cosa è avvenuta il 9 giugno 2011, quando non volontariamente, sono stato spostato dal settore Società dell’Informazione, dipartimento Personale, al dipartimento Lavori Pubblici che da anni accusa la carenza di tantissimo personale».

 

Tutto qua? Qualcuno potrebbe obiettarti che esalti una vicenda tutto sommato personale. Non credi?

«In questa vicenda dell’ufficio stampa della giunta regionale, c’è ancora un altro aspetto che può spiegare “il sabotaggio” ai danni del presidente Oliverio. Intanto pare che ci sia una problema sulla natura e sulle funzioni della struttura speciale “Ufficio stampa”. Se si pone attenzione, l’avviso di mobilità parla di contingente da reclutare per coprire un organico fatto di “caporedattore, vice caporedattore”, addetti stampa ordinari, un fotoreporter. L’organico cioè, fissato dalle delibere di giunta del 2010 numero 336 e 350, introvabili negli atti ufficiali della Regione Calabria. Dunque, si parla di caporedattore – che come ti è ben noto, nella gerarchia di una testata giornalistica, è una figura che dipende da un direttore –, e non di capo ufficio stampa che giuridicamente è altra cosa. Perché, ci si domanda ad esempio, nel sito dell’ente si fa riferimento a un titolo che non esiste, mentre la realtà ufficiale e formale è altra? Perché è stato fatto un avviso comune di ricerca per capi, vice e soldati semplici, e non due, distinti per ruoli e profili? Potrebbe essere anche questo fatto, un altro motivo utile a spiegare l’esistenza di un “sabotaggio” ai danni del presidente Oliverio? Chi sbaglia a dare le carte in questo gioco? Perché, altra domanda, anche il caporedattore uscente ha dovuto presentare la propria candidatura
alla mobilità con tanto di auto-nulla osta? Forse perché, per la prima volta gli uffici del Personale si sono accorti – ad aprirgli gli occhi sarà stata la famosa relazione del Mef – che ad ogni cambio di legislatura decadono tutti i giornalisti – interni e esterni – e l’ufficio stampa, nella sua interezza, deve essere rinnovato? Misteri».

 

Tiriamo le somme….

Il sabotaggio, caro direttore del “Corriere della Calabria”, sono d’accordo con te, appare risultare evidente da un’istruttoria zeppa di errori, finalizzata tra l’altro, ad annullare la volontà del nuovo presidente della giunta di non cercare giornalisti che facciano propaganda politica. Che vale anche, ad indicare all’amministratore politico, che non sempre è praticabile seguire la strada del reclutamento di personale all’interno dell’Ente, e perciò è necessario e sempre urgente ricorrere al sistema di assegnare tante consulenze a professionalità esterne».

 

Paolo Pollichieni

direttore@corrierecal.it

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