GENOVA Chiesto il rinvio a giudizio dalla procura di Genova per l’ex segretario della Lega Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito per la presunta truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato da circa 40 milioni di euro. Belsito è accusato anche di appropriazione indebita aggravata oltre che di truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato. È quanto si legge nella richiesta di rinvio a giudizio fatta oggi dal pm Paola Calleri nei confronti dell’ex segretario del Carroccio Umberto Bossi e dei tre componenti del comitato di controllo di secondo livello del partito. In particolare, Belsito si sarebbe impossessato della somma complessiva di 5,7 milioni di euro. Una prima tranche (pari a 1,2 milioni di euro) sarebbe stata stornata «dal conto corrente della Lega attraverso un bonifico in favore della società inglese Krispa Enterprices della quale Paolo Scala era titolare effettivo, presso la banca di Cipro, somma della quale una parte pari a 850 mila euro e’ stata restituita nel febbraio 2012». Un secondo importo (pari a 4.500.000 euro) sarebbe stato trasferito, sempre tramite bonifico, dal conto del Carroccio a quello «intestato a Stefano Bonet presso la Fbme Bank della Tanzania, somma non accreditata per il rifiuto di quest’ultima banca, la quale non aveva ritenuto sufficiente la documentazione allegata, ma restituita soltanto nel febbraio 2012». Nel provvedimento vengono indicate come parti offese la Camera dei Deputati, il Senato e la Lega Nord.
Oltre a Bossi e a Belsito, chiesto il giudizio anche per altri tre componenti del comitato di controllo di secondo livello del Carroccio: Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci.
x
x