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Dissesto, D'Angelis: «In Calabria situazioni inaccettabili»

ROMA Per intervenire sul dissesto idrogeologico dell’Italia ci sarebbero almeno 7mila opere da compiere ma la gran parte di queste non sono ancora progettate e quindi i fondi per realizzarle restan…

Pubblicato il: 05/02/2015 – 11:23
Dissesto, D'Angelis: «In Calabria situazioni inaccettabili»

ROMA Per intervenire sul dissesto idrogeologico dell’Italia ci sarebbero almeno 7mila opere da compiere ma la gran parte di queste non sono ancora progettate e quindi i fondi per realizzarle restano bloccati. A fare il punto della situazione Erasmo D’Angelis, responsabile di #Italiasicura, la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, in occasione della presentazione del rapporto annuale dell’Anbi proprio sul dissesto. «Abbiamo chiesto a tutte le regioni, Autorità di Bacino e protezioni civile regionali di farci l’elenco delle opere e degli interventi che servono al paese per essere più sicuro. Da 15 giorni abbiamo un elenco di 7mila opere da realizzare per un fabbisogno intorno ai 19 miliardi – spiega D’Angelis – la grande sorpresa negativa è che il 90% di questi interventi sono titoli, siamo ancora agli studi fattibilità, insomma non sono opere che possono essere cantierabili e quindi finanziabili». E poi «il restante 10% lo è per una cifra intorno a 1,2 miliardi. Tutta questa cifra la finanzieremo nel 2015 – aggiunge – e riguarderà opere per la messa in sicurezza di Genova, della Toscana centrale, dell’Arno, il fiumi Seveso e Sarno, tutti quei piccoli corsi d’acqua che sono più pericolosi dei grandi».
D’Angelis ricorda che «abbiamo circa 6.500 opere da progettare e apriremo un fondo progetti con una dotazione di 200 milioni per aiutare le regioni in queste opere. Ma, come abbiamo spiegato ieri alla Regione Calabria e al sindaco del paese franato, la prima prevenzione è l’urbanistica perché non è più accettabile vedere situazioni, come in Calabria, di versanti che franano e si trascinano dietro mille case abusive in territori franosi, disboscati, dove è stata fatta una violenza al etico lo idraulico e sono stati deviati o ostruiti i fiumi». Pertanto «tutte le regioni possono fare un copia incolla dei vincoli posti da Puglia, Liguria e Toscana, che hanno reso inedificabili tutte le zone a rischio idrogeologico – conclude D’Angelis – i consigli regionali, ne abbiamo parlato ieri anche col presidente di quello della Calabria, possono approvare velocemente questa legge per dare un segnale forte ai cittadini che si volta pagina, non si rincorrono piu’ le emergenze ma si fa prevenzione».

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