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Dg regionali, l'altolà di Tallini: «Oliverio sta commettendo un abuso»

REGGIO CALABRIA «Ancora una volta e su questioni che possono produrre per la Regione un danno enorme, il presidente Oliverio e la sua mini giunta regionale contraddicono la legalità costituzionale …

Pubblicato il: 06/02/2015 – 15:08
Dg regionali, l'altolà di Tallini: «Oliverio sta commettendo un abuso»

REGGIO CALABRIA «Ancora una volta e su questioni che possono produrre per la Regione un danno enorme, il presidente Oliverio e la sua mini giunta regionale contraddicono la legalità costituzionale sbandierata a parole e violano clamorosamente la legislazione vigente ed i contratti di lavoro sottoscritti».
Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia Mimmo Tallini che, a proposito della revoca dei direttori generali dei dipartimenti della giunta regionale per effetto della deliberazione numero 1 del 27 gennaio 2015, ha depositato, presso la segreteria generale del consiglio regionale, un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al presidente della Regione.
Il consigliere regionale, nell’interrogazione, premette che «con nota del 22 gennaio scorso il presidente Oliverio ha comunicato a tutti i direttori generali che, a norma dell’articolo 10, comma 2, lettera b), della legge regionale 31 del 2002, sono revocati dall’incarico di dirigente generale, a partire dal prossimo 7 febbraio, con conseguente cessazione degli effetti del contratto. Successivamente, con deliberazione numero 1 del 27 gennaio 2015, la giunta regionale, in applicazione dell’articolo 10, comma 2, lettera b) e comma 5 della legge regionale 7 agosto 2002, numero 31, facendo proprie le note del presidente, ha deliberato di dichiarare formalmente decaduti, a far data dal 7 febbraio 2015, ai sensi delle norme indicate in motivazione, gli incarichi dei dirigenti generali dei dipartimenti e quelli ad essi funzionalmente equiparati». Aggiunge Tallini: «La Giunta Scopelliti, nell’aprile 2010, ha conferito gli incarichi dirigenziali secondo le norme regionali, in quanto la modifica introdotta dal decreto Brunetta in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali non era di facile interpretazione, tanto da aver indotto alcune Regioni a sollevare la questione di legittimità costituzionale, ritenendola lesiva dell’autonomia organizzativa regionale. La Corte costituzionale, con la sentenza numero 324 del 12 novembre 2010, modificando il proprio orientamento, ha dichiarato non fondata la questione di legittimità sollevata da alcune Regioni in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali. Inoltre – spiega il consigliere regionale – a seguito della sentenza della Corte costituzionale numero 324 del 12 novembre 2010, la giunta regionale, ha abrogato il meccanismo delle nomine fiduciarie e, di conseguenza, lo spoils system, procedendo al conferimento degli ulteriori incarichi dirigenziali, non più secondo le norme regionali, ma adeguandosi alla “Riforma Brunetta” approvando la deliberazione della giunta regionale numero 200/2014 avente ad oggetto: Direttive generali per la disciplina delle modalità di conferimento, mutamento e revoca degli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale e di livello non generale». Argomenta Tallini: «A distanza di cinque anni, il presidente Oliverio e la giunta regionale fanno un clamoroso passo indietro, e in violazione alla legge e ai contratti di lavoro sottoscritti, dichiarano decaduti i dirigenti che hanno sottoscritto un contratto che ha una durata triennale, per come imposto dalle norme introdotte dalla “Riforma Brunetta”. Quanto sta accadendo, in sostanza, nella fattispecie in esame, potrebbero ravvisarsi oltre che un abuso, anche una palese violazione delle norme in vigore e dei contratti sottoscritti e, di conseguenza, dette violazioni potrebbero, a parere del sottoscritto, esporre l’amministrazione regionale al rischio di un’elevata possibilità di condanna per danni di natura patrimoniale e no».
Infine, Tallini chiede di sapere, «sulla scorta delle osservazioni contenute nell’interrogazione, se non si ritiene opportuno revocare, con effetto immediato, la deliberazione di giunta regionale numero 1 del 27 gennaio 2015 che appare caratterizzata da elementi di illiceità e illegittimità».

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