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Alta velocità, Nicolò: «La Calabria non resti esclusa»

REGGIO CALABRIA «Il sistema dell’alta velocità ferroviaria non può escludere la Calabria dai collegamenti con il resto del Paese e dell’Europa». Lo afferma in una nota il presidente del gruppo…

Pubblicato il: 07/02/2015 – 10:02
Alta velocità, Nicolò: «La Calabria non resti esclusa»

REGGIO CALABRIA «Il sistema dell’alta velocità ferroviaria non può escludere la Calabria dai collegamenti con il resto del Paese e dell’Europa». Lo afferma in una nota il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. «La rete ferroviaria e il materiale rotabile destinato alla Calabria, presentano livelli di vetustà allarmanti – continua Nicolò – e tutto ciò nel silenzio del Governo, della Regione e del management di Trenitalia e Rfi. Fermare l’alta velocità a Battipaglia e Bari, vuol dire allargare ulteriormente la forbice della crescita e dello sviluppo che separa la Calabria dal resto d’Italia. È inaccettabile che il Governo continui ad ignorare le grandi potenzialità del porto di Gioia Tauro, a tutt’oggi senza collegamento intermodale, nè ferroviario, nè autostradale. Nessuna nazione lascerebbe quel grande hub, situato al centro del Mediterraneo isolato e chiuso in se stesso, unico caso al mondo. La debacle del trasporto su rotaia è scandita ormai quotidianamente dai comunicati di Trenitalia, autentici bollettini di guerra, per segnalare soppressioni di treni, a piccola e lunga percorrenza, chiusura di stazioni e riduzione dei servizi di assistenza e di sicurezza sui pochissimi convogli passeggeri ancora operativi, mancanza di collegamento diretto nell’arco della giornata tra le città capoluogo di provincia, con vetture quasi sempre sovraffollate e sporche, e l’isolamento totale della Locride».
«A fronte di questi disastri, l’ amministratore delegato di Fs Italiane, nel corso dell’ultimo tavolo tecnico – aggiunge Nicolò – con i presidenti delle Regioni Puglia e Campania, ha parlato, con una dose notevole di faccia tosta, di «rinata attenzione nei confronti del Mezzogiorno attraverso infrastrutture che Ferrovie dello Stato Italiane ha sempre sostenuto: la Napoli-Bari, insieme alla Salerno-Reggio Calabria e al collegamento Messina-Catania-Palermo».
Stride fastidiosa ed insopportabile tale affermazione, almeno nel caso che ci riguarda. Per la rete ad Alta Velocità al Centro-nord, negli ultimi dieci anni lo Stato italiano ha investito oltre 100 miliardi di euro. Per la linea alta velocità Napoli-Bari sono stati destinati già 3 miliardi di euro (sui 6 necessari), ed è prevista l’apertura dei cantieri delle attività provvisorie entro ottobre 2015 e l’avvio dei lavori nel 2016. Tale tratta a regime sarà percorribile in due ore. E il resto? Cioè la Calabria? Nel 2014, di converso, in questa regione si è registrato il più consistente aumento della vendita di biglietti ferroviari, il 20%, che dimostra come i cittadini, nonostante l’incertezza della programmazione, preferiscano muoversi in treno che con altro mezzo».
«Se il Cipe, in una sua recentissima seduta ha deliberato quasi un miliardo di euro per potenziare e mettere in sicurezza la rete ferroviaria del Mezzogiorno, allora – conclude Nicolò – chiediamo al presidente della giunta regionale di mettere in campo tutte le iniziative per verificare le intenzioni del Governo rispetto alla realizzazione dell’alta velocità Battipaglia-Reggio Calabria, e di migliorare i trasporti nella nostra regione, dall’upgrade tecnologico delle infrastrutture e del parco veicolare, fino alla realizzazione dei tronchi di collegamento dalla stazione di Sant’Eufemia Lamezia con l’aeroscalo internazionale, al fascio binari ed autostradale a servizio del porto di Gioia Tauro, ad una intermodalità che favorisca una più efficace sinergia dei territori dello Stretto di Messina con l’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria».

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