Consiglio, è Lo Russo il segretario

REGGIO CALABRIA Palazzo Campanella lo conosce bene per esserci stato in diverse occasioni come ospite. Ma questa volta Saverio Lo Russo, dirigente di primo piano del ministero per gli Affari regionali, potrebbe sceglierlo come residenza di lavoro per i prossimi anni. Il burocrate infatti è in pole position per diventare il nuovo segretario generale del consiglio regionale calabrese. Lo Russo è stato avvistato nei giorni scorsi nell’Astronave, per un primo “assaggio”. È stato un modo per conoscere da vicino la struttura e soprattutto lo staff del presidente Tonino Scalzo. Con quest’ultimo c’è un rapporto datato nel tempo. I genitori di Lo Russo sono originari di Carlopoli e l’avvocato non ha mai reciso il legame con la Calabria e in particolare con la provincia di Catanzaro. Ma Saverio Lo Russo è anche una vecchia conoscenza degli ambienti politici e amministrativi del capoluogo. È stato, per un breve periodo, capo di Gabinetto del sindaco e consigliere comunale di Catanzaro.
Curriculum di grande spessore, la persona che succederà a Carlo Calabrò è consigliere tecnico e giuridico tenuto in grossa considerazione a Palazzo Chigi e nei ministeri in cui finora ha prestato servizio.
Di certo il suo operato potrebbe tornare utile a Scalzo soprattutto per evitare le figuracce a cui purtroppo è stata esposta la Calabria durante la scorsa legislatura, con il record di leggi approvate dal consiglio regionale e puntualmente impugnate dal governo. «Sicuramente darà una mano in un’attività complessa come è quella della guida del Consiglio», assicurano dai piani alti dell’Astronave.
Piccolo aneddoto: nel mese di maggio del 2013 Lo Russo partecipò a una giornata di studi sul conflitto Stato-Regioni. E dispensò a Talarico e soci consigli che, evidentemente, sono rimasti lettera morta.
A lui, se accetterà la proposta che Scalzo in maniera più o meno formale gli ha fatto recapitare, toccherà gestire una fase delicata per la burocrazia calabrese. Determinata dalla volontà del governatore Mario Oliverio di introdurre il ruolo unico e abolire così ogni distinzione tra dipendenti della giunta e del consiglio regionale.

an. ri.