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E il trasversalismo made in Vibo trionfa ancora

VIBO VALENTIA Lo schema sembra ormai destinato a riproporsi ogni volta che si avvicina una scadenza elettorale. A Vibo si fa così. Per mettere fuori gioco il nemico interno ci si allea con chi sta,…

Pubblicato il: 08/02/2015 – 8:54
E il trasversalismo made in Vibo trionfa ancora

VIBO VALENTIA Lo schema sembra ormai destinato a riproporsi ogni volta che si avvicina una scadenza elettorale. A Vibo si fa così. Per mettere fuori gioco il nemico interno ci si allea con chi sta, o dovrebbe stare, dall’altra parte. È successo alle provinciali dello scorso 28 settembre. Probabilmente succederà alle primarie del prossimo 22 febbraio per la scelta del candidato a sindaco del centrosinistra. Stavolta gli indizi in questo senso vengono dai contratti deliberati nei giorni scorsi dall’Aterp di Vibo in zona Cesarini, proprio nell’imminenza della riunione di giunta regionale in cui è stata dichiarata la decadenza dei commissari provinciali delle aziende che si occupano dell’edilizia residenziale pubblica. L’ormai ex commissario Tonino Daffinà, ex Udc passato in Forza Italia, ha avviato l’iter per arruolare 32 persone, tra cui – come rivelato da LaCnews24.it – alcuni consiglieri comunali, o ex amministratori/dirigenti di partito. Tra questi Giovanni Russo, ingegnere, consigliere comunale Pd a Vibo, e Armando Mangone, che era vicesindaco quando il Comune di Mileto fu sciolto per mafia e che è stato dichiarato incandidabile dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Entrambi sono del Pd – il primo renziano e il secondo ex Ds – ed entrambi fanno riferimento all’area politica che sostiene Antonio Lo Schiavo, giovane notaio candidato per il Pd alle primarie vibonesi. Probabilmente tutto legittimo – forse un po’ meno il fatto che si sia attinto ai fondi ex Gescal, che dovevano servire a tutt’altro –, come legittimo è che ci sia nella lista dei reclutati anche gente iscritta o vicina ad altri partiti, come Forza Italia e Udc. Ma le circostanze, specie per delle decisioni prese a ridosso della decadenza dei commissari e dell’accorpamento delle aziende provinciali, non possono non far pensare a strategie trasversali per spostare consensi in vista delle primarie e delle comunali. E magari così rendere pan per focaccia agli odiati avversari interni. Da una parte c’è l’area che fa riferimento al deputato Bruno Censore, che sostiene Lo Schiavo assieme a un renziano della prima ora come Gianluca Callipo. Il sindaco di Pizzo sembra essersi allontanato da Francesco De Nisi che, nel Pd, ora sta dall’altra parte, appoggiato dal suo successore alla guida della Provincia, Andrea Niglia, che però non è nel Pd e, anzi, appena eletto – supportato dall’alleanza tra renziani, Fi e FdI – sembrava vicino a Forza Italia. Resta da capire se questo gruppo appoggerà alle primarie Pietro Giamborino, l’altro candidato di area Pd, in chiave anti Censore. L’unica certezza, che rimane immutata anche cambiando gli attori sul palcoscenico, è la pessima qualità dello spettacolo messo in scena davanti ai vibonesi, che spesso è anche pagato con soldi pubblici.

 

Sergio Pelaia

s.pelaia@corrierecal.it

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