L’Italia ha vissuto una delle più significative tappe di avvicinamento all’esposizione universale di Milano. “L’Expo delle idee”, attraverso i 42 tavoli tematici attivati all’hangar Bicocca, ha rappresentato il primo passo verso la redazione della Carta di Milano, la vera e propria “eredità immateriale” dell’evento che si svolgerà nel capoluogo lombardo dall’1 maggio al 31 ottobre prossimi.
Non si tratta di un’opportunità offerta solo a una metropoli italiana; è una grande chance per l’intero Paese e, dunque, anche per la Calabria. Ecco perché noi, che rappresentiamo le Istituzioni democratiche in questa regione, abbiamo il dovere di comprendere il valore di tale appuntamento e trasmetterne la portata ai nostri concittadini.
L’Expo è l’occasione di cui l’Italia aveva bisogno per lasciarsi alle spalle una profonda crisi economica e di valori che ha progressivamente fatto smarrire il senso di sé della nostra comunità nazionale. Nel secondo dopoguerra i nostri genitori e i nostri avi hanno contribuito a realizzare il “miracolo italiano”, spazzando via le macerie dello sconvolgente conflitto mondiale e costruendo la settima economia del mondo. Adesso il Paese, scivolato nella recessione economica e nella stagnazione delle idee, può ricominciare a correre in questo 2015 che deve essere un “anno felix”, come è stato definito dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, nell’accezione di fertile e prospero, prima ancora che felice.
Anche per la Calabria l’Expo è una sfida. È la via per uscire dalla condizione di marginalità nella quale è storicamente relegata per gli effetti di una questione meridionale mai risolta, ancora oggi identica a quella cristallizzata negli studi di Giustino Fortunato. È arrivato il momento di diventare finalmente artefici del nostro destino, protagonisti di un vero e proprio “rinascimento” civile e sociale.
La Calabria è Italia ma grazie all’Expo può anche “sentirsi” pienamente Italia. A Milano avremo l’opportunità di promuovere su scala planetaria un settore di eccellenza della nostra regione, l’agroalimentare; ma al contempo potremo intercettare rilevanti flussi turistici, che non possono prescindere da una seria pianificazione dei collegamenti verso tutti e tre gli aeroporti calabresi.
Il tempo degli alibi, dell’autocommiserazione, dell’individuazione di cause terze al nostro sottosviluppo, è finito. Ciascuno – il Consiglio regionale, gli enti locali, il mondo imprenditoriale, le associazioni di categoria – deve fare la propria parte per attribuire all’Expo un valore concreto a beneficio della Calabria, mantenendo sempre come punto di riferimento il tema dell’esposizione: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Il monito di papa Francesco sulla pericolosità di un’economia iniqua che uccide l’uomo è un’esortazione rivolta a ciascuno di noi; rimbocchiamoci le maniche, dunque, e anche da qui lavoriamo per realizzare uno sviluppo sostenibile dell’Umanità, nel rispetto di un Pianeta che – ha affermato il Santo Padre – non perdona mai. Il mondo non è un’eredità dei nostri genitori, ma un prestito che abbiamo ricevuto i nostri figli. Rispettiamolo, dunque. A cominciare dal fazzoletto di terra in cui viviamo: il messaggio dell’Expo, in fondo, è tutto qui.
*Presidente del Consiglio regionale
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