VIBO VALENTIA Ci sarebbe qualche nome sospetto di troppo tra l’”infornata” di contratti a progetto deliberati dall’Aterp di Vibo Valentia pressoché alla vigilia delle primarie del centrosinistra e delle elezioni amministrative comunali, nell’ambito del progetto di ricognizione del patrimonio delle Aterp calabresi. Contratti in parte rinnovati, dopo la scadenza di un termine semestrale, in parte sottoscritti con nuovi “esperti”: iscritti, dirigenti, eletti, di questo o quel partito politico, da sinistra a destra passando per il centro. Tanto che ad attivarsi in merito è il prefetto di Vibo Giovanni Bruno, risoluto ad «accendere i riflettori sulla vicenda». Il prefetto vuole in pratica appurare quanto la selezione degli arruolandi sia stata trasparente. Dopo il commissariamento dell’Aterp da parte della giunta regionale guidata dal presidente Mario Oliverio – assieme alle altre aziende in house della Regione e alle altre postazioni di sottogoverno – sulla delibera adottata come ultimo atto dal commissario uscente Tonino Daffinà, esponente di Forza Italia recentemente ritiratosi dalla corsa per una candidatura a sindaco, si attende il parere di regolarità dei revisori dei conti.
L’iter dovrebbe completarsi sotto la gestione del nuovo management commissariale, di cui si attende l’insediamento nei prossimi giorni. Il prefetto sentirà il commissario uscente Daffinà, e se le notizie apprese saranno riscontrate adotterà – ha spiegato – i provvedimenti del caso.
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