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Calabria etica, Procura al lavoro sulle assunzioni di novembre

CATANZARO Proseguono a ritmo serrato le indagini sulle assunzioni pre-elettorali di Calabria etica. La Procura di Catanzaro ha già acquisito tutti i contratti sottoscritti a novembre dall’ente in h…

Pubblicato il: 10/02/2015 – 15:21
Calabria etica, Procura al lavoro sulle assunzioni di novembre

CATANZARO Proseguono a ritmo serrato le indagini sulle assunzioni pre-elettorali di Calabria etica. La Procura di Catanzaro ha già acquisito tutti i contratti sottoscritti a novembre dall’ente in house della Regione. Gli uomini del Nisa (Nucleo investigativo sanità e ambiente), coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, stanno ora esaminando le cosiddette “regole di ingaggio”, cioè le modalità attraverso cui i vertici di Calabria etica hanno prima selezionato e poi messo sotto contratto centinaia e centinaia di precari calabresi.
Al momento, come confermato fin dall’avvio dell’inchiesta, non risultano persone iscritte nel registro degli indagati e, di conseguenza, non sono state formulate allo stato ipotesi di reato. La Procura per adesso sta procedendo con l’acquisizione di tutti gli “atti relativi” ritenuti utili, al fine di verificare la legittimità dell’operato della Fondazione gestita, fino a pochi giorni fa, da Pasqualino Ruberto. In particolare, il Nisa sta vagliando eventuali rapporti di parentela tra i neo “assunti”, i dirigenti di Calabria etica e i politici con un ruolo di primo piano nelle istituzioni calabresi.

 

L’INCHIESTA
L’indagine avviata dalla Procura del capoluogo prende le mosse dall’inchiesta del Corriere della Calabria, che ha rivelato come, nelle settimane precedenti il voto del 23 novembre, circa 250 precari abbiano ottenuto un contratto a tempo determinato, per una spesa complessiva che, per il solo mese di novembre, ha raggiunto i 4 milioni di euro. Una campagna di assunzioni proseguita anche a dicembre e gennaio, con altri 54 lavoratori messi a libro paga dalla società regionale che si occupa di solidarietà sociale.
Circostanze anomale anche per via della provenienza geografica di gran parte dei neo collaboratori, residenti per lo più a Lamezia o nei territori che ricadono all’interno della circoscrizione elettorale Centro (Catanzaro-Vibo-Crotone). Tutte “zone di influenza” sia di Pasqualino Ruberto, che si appresta a candidarsi a sindaco di Lamezia alle elezioni della prossima primavera, sia di Nazzareno Salerno, all’epoca dei fatti assessore al Lavoro (da cui dipende Calabria etica), poi ricandidato ed eletto in consiglio regionale tra le fila di Forza Italia. Tra i collaboratori figurava anche la fidanzata di Ruberto, Bianca Maria Vitalone, che in seguito allo scoppio dello scandalo ha deciso di rassegnare le dimissioni da capo progetto. Incarico per il quale avrebbe percepito circa 114mila euro in tre anni. Calabria etica è stata poi commissariata nel corso dell’ultima riunione della giunta regionale.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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