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Rossano ha abbracciato il professore Bevacqua

ROSSANO Un corteo silenzioso ha accompagnato per le strade di Rossano la salma di Massimo Bevacqua, il docente universitario, che avrebbe compiuto 42 anni domenica 8 febbraio, trovato morto nella n…

Pubblicato il: 10/02/2015 – 18:32
Rossano ha abbracciato il professore Bevacqua

ROSSANO Un corteo silenzioso ha accompagnato per le strade di Rossano la salma di Massimo Bevacqua, il docente universitario, che avrebbe compiuto 42 anni domenica 8 febbraio, trovato morto nella notte tra martedì e mercoledì scorsi nella sua casa di Sidi Bou Said in Tunisia. Bevacqua, noto arabista, era professore di lingua italiana all’università di Cartagine e all’Istituto italiano di cultura della capitale tunisina. In Italia insegnava lingua araba con un incarico a contratto alla facoltà di Lingue e culture straniere di Urbino, dove era atteso per una sessione di esami in programma la prossima settimana.
Oggi pomeriggio migliaia di cittadini hanno voluto abbracciare per l’ultima volta il brillante accademico, tragicamente scomparso in circostanze ancora da chiarire. Un silenzio dignitoso e una città a lutto – proclamato dal sindaco Antoniotti – ha reso ancora più pesante il clima di dolore e disperazione, che si è respirato in ogni angolo della chiesa. A testimoniare la loro vicinanza anche una delegazione di docenti e studenti provenienti dalla università di Pesaro e Urbino dove lui insegnava. Il sacerdote – che conosceva bene Massimo – nel corso dell’omelia ha più volto sottolineato il suo essere una persona colta, sempre divertente e disponibile. Il prete ha poi ricordato anche il titolo della tesi di laurea del giovane docente “Dialettologia araba”, evidenziando come non si possa apprendere la diversità dei dialetti, la Babele – come lui stesso l’ha definita – senza essere in possesso di un’immensa apertura mentale e disponibilità verso il prossimo.
Al momento del Padre Nostro, sono stati letti alcuni versi iniziali della preghiera in arabo. Il sacerdote ha ricordato che il fratello Cataldo ha partecipato alla messa celebrata nella cattedrale di Tunisi e che in quella occasione è stata cantata un’Ave Maria in arabo. Un canto bellissimo, in arabo, dalle chiare sonorità della musica islamica. Cataldo ha ricordato che alla Messa nella cattedrale di Tunisi hanno partecipato persone di diverse razze e religioni e tante giovani studentesse di religione musulmana che non avevano mai messo piede in una chiesa cattolica. Emozioni intense e commozione palpabile al momento della lettura di alcuni messaggi a nome della famiglia letti da una cugina di Massimo e da una professoressa tunisina, docente a Pesaro e collega di Massimo. Il primo cittadino ha assicurato che scriverà una lettera al ministro degli Esteri perché si faccia luce sulla vicenda. E che, presto, sarà intitolata una via cittadina al giovane docente. «Rossano oggi è stata la capitale del dialogo tra i popoli – ha detto Cataldo Bevacqua, cugino di Massimo – e tutto grazie a mio cugino che, come è venuto fuori anche in questo triste momento, era una persona geniale, ma allo stesso tempo immensamente modesta».

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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