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Su Sky la sanità calabrese che non funziona

REGGIO CALABRIA Lo scandalo della “Cardiochirurgia chiusa” al centro di uno speciale di Sky Tg24 Economia. La rubrica di approfondimento ha affrontato la questione del Centro cuore di Reggio, centr…

Pubblicato il: 12/02/2015 – 18:07
Su Sky la sanità calabrese che non funziona

REGGIO CALABRIA Lo scandalo della “Cardiochirurgia chiusa” al centro di uno speciale di Sky Tg24 Economia. La rubrica di approfondimento ha affrontato la questione del Centro cuore di Reggio, centro d’eccellenza per la cura della malattie cardiovascolari mai entrato in funzione, malgrado sia stato ultimato nel 2011, al costo di 18 milioni di euro. «Un gioiellino perfetto», lo ha definito il direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, ospite della trasmissione Sky. «Dal 2011 – ha continuato – i calabresi staccano un assegno mensile di 126mila euro al mese per una struttura non funzionante. Intanto le persone muoiono perché costrette a prendere un aereo per curarsi altrove, mentre in Calabria rimane attiva una sola struttura, che è privata».
I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del Comando provinciale di Reggio oggi hanno segnalato alla Corte dei conti 6 funzionari pubblici per un presunto danno erariale di circa 40 milioni di euro.
La Cardiochirurgia non ha aperto i battenti anche a causa del blocco del turnover, che ha ridotto la possibilità di reclutare nuovi medici e infermieri. Una clausola rigida che persiste nonostante sprechi storici mai tagliati. «Si poteva rinunciare a qualcosa pur di pagare il personale di Reggio», dice Francesco Ripa di Meana, presidente della Federazione italiana Aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).
Dalla malaburocrazia al modo in cui vengono spesi i soldi dei contribuenti il passo è breve. Secondo Domenico Casalino, amministratore delegato della “centrale acquisti” Consip, è necessario dare vita a una «buona politica» per le spese connesse ai servizi sanitari. Si scaglia contro i «tagli lineari» dovuti al Piani di rientro Maria Paola Costantini, membro della direzione nazionale Cittadinanzattiva, che propone una nuova «politica della centralizzazione».
«I tagli lineari sono una truffa – insiste Pollichieni –. In Calabria non ci sono bilanci certificati, dunque non è possibile fare una stima. I tagli sono affidati al libero arbitrio». Senza dimenticare il problema legato ai ritardi nei pagamenti. «In regione – aggiunge il direttore del Corriere della Calabria – i pagamenti avvengono in media dopo 700 giorni. E il contenzioso successivo è peggio degli sprechi». Da qui la proposta di Ripa di Meana: «Una centrale del Nord per gli acquisti del settore».

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