ROSARNO «Riteniamo che l’agricoltura, e l’agroalimentare in generale, possano e debbano essere un volano importante per la ripresa e lo sviluppo dell’economia del Paese. Ma per fare questo dobbiamo contrapporre la legalità al caporalato, il rispetto dei diritti allo sfruttamento, la tutela e il riconoscimento della dignità delle persone al mercato delle braccia». Così Stefania Crogi, segretario generale della Flai Cgil ha aperto i lavori del convegno “Legalità, diritti, dignità. Da Rosarno si può”, promosso insieme a Fai Cisl e Uila Uil, cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, il direttore generale dell’Inps Mauro Nori, e l’assessore regionale al Carlo Guccione. Secondo la sindacalista, alcuni obiettivi sono stati raggiunti, come l’introduzione dell’art. 603 bis del codice penale che ha portato in carcere centinaia di caporali e con procedimenti in corso che vedono come parte civile il sindacato. «Ma la legge – ha aggiunto – va completata introducendo tutele per il lavoratore che denuncia e andando a colpire le aziende che ai caporali fanno ricorso». «Il fenomeno del sommerso – ha sostenuto la sindacalista – passa dal 27,5% nel 2011 al 32% nel 2014, con un’evasione contributiva stimata di 600 milioni di euro l’anno. Sono circa 400.000 i lavoratori che ne sono vittima, 100.000 dei quali per lo più stranieri. Abbiamo ritenuto che l’incontro tra domanda e offerta debba avvenire in un luogo virtuale, in una “Rete” costituita dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e dall’Inps».
«Il cuore della giornata di oggi – ha sostenuto Luigi Sbarra, commissario della Fai Cisl nazionale – è stato quello di fare un salto di qualità partendo da una solida piattaforma condivisa da tutti i presenti cominciando dalla necessità di far decollare la Proposta Quadro sulla “Rete del lavoro in agricoltura” e di sollecitare l’iter del Collegato per il lavoro agricolo affinché questa proposta di legge sia approvata in tempi brevi. Una Rete che crei “buon lavoro” nel nome della legalità, in sinergia tra soggetti privati, soggetti pubblici territoriali e enti bilaterali dell’agricoltura. L’ampio tessuto associativo del settore può diventare una risorsa strategica. Il senso finale di quanto abbiamo condiviso con Governo ed associazioni e’ l’impegno comune per lavorare insieme per riaffermare una società diversa, quella dei valori e del lavoro, dei diritti e dei doveri, che rimetta al centro la dignità della persona umana». Il segretario generale della Uila Uil, Stefano Mantegazza, ha definito l’iniziativa di oggi «un grande successo per la legalità nel nostro Paese perché “senza se e senza ma” dalle istituzioni al sistema delle imprese è venuto un segnale forte e chiaro che dice: sul lavoro nero “tolleranza zero”. Con la cabina di regia, convocata per lunedì, siamo di fronte alla prima sfida di questo cambiamento, il cui primo obiettivo da raggiungere è far incontrare, attraverso le rete telematica dell’Inps e tramite le parti sociali, domanda e offerta di lavoro in agricoltura. Quando la rete del lavoro comincerà a funzionare l’altro obiettivo strategico sarà definire una certificazione etica del lavoro per promuovere una qualità “globale” delle nostre produzioni anche verso la grande distribuzione e i mercati esteri».
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