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«Insieme per dire no alla violenza sulle donne»

CERISANO Un coro unanime contro la violenza sulle donne. E’ quello che si è levato da Cerisano nel corso di un incontro sul tema dello stalking e del femminicidio, organizzato dall’assistente socia…

Pubblicato il: 15/02/2015 – 14:05
«Insieme per dire no alla violenza sulle donne»

CERISANO Un coro unanime contro la violenza sulle donne. E’ quello che si è levato da Cerisano nel corso di un incontro sul tema dello stalking e del femminicidio, organizzato dall’assistente sociale Marianna Santelli in collaborazione con la dottoressa Cristina Ciambrone, mediatrice familiare e viceconsigliere per la Regione Calabria dell’Associazione nazionale dei mediatori familiari (Aimef). Un incontro a più voci, che è servito per confrontarsi con esperti del settore e con chi quotidianamente tocca con mano il disagio. Dopo i saluti iniziali del sindaco di Cerisano, Salvatore Mancina, che ha sottolineato la vicinanza della sua amministrazione e delle istituzioni nei confronti di tematiche così sensibili e delicate. Perché la violenza, spesso, ha luogo tra le mura domestiche ed è proprio in questi casi che si ha paura nel denunciare o nell’ammettere di avere accanto non il principe azzurro, tanto sognato e desiderato. Un argomento approfondito da Marianna Santelli che ha spiegato che cosa vuol dire stalking: un comportamento che comincia con aspetti tipici – valanghe di sms, telefonate e pedinamenti – e che potrebbe poi sfociare in atteggiamenti ancora più gravi. Ecco, allora, l’importanza della denuncia che non significa per forza rivolgersi alle forze dell’ordine ma avere il coraggio di dire basta. Da qui, il ruolo fondamentale degli assistenti sociali e di chi opera nel settore. Perché – come a più volte evidenziato Cristina Ciambrone – è importante mediare. Capire che si è di fronte a comportamenti patologici, persone che confondono la violenza con l’amore. Per questo si arriva a conseguenze irrimediabili, come appunto il femminicidio. Quello che la dottoressa Ciambrone ha più volte riassunto in modo emblematico con il termine “eliminazione”. “Infatti – ha detto il criminologo Sergio Caruso, docente al master di criminologia dell’università “Magna Graecia” di Catanzaro – non esiste un amore buono e un amore malato. Ma siamo di fronte a una patologia”. Caruso è autore anche di un libro dal titolo “Non la troverete mai”, edito dalla Pellegrini, dedicato a un caso calabrese di femminicidio, quello di Rosina Bellomusto. “Da quando sono tornato a lavorare in Calabria – ha aggiunto – fenomeni del genere sono sempre in crescita. E, anche quando non finiscono in tragedia, lo scenario che abbiamo di fronte è sempre più agghiacciante: la donna vittima di una violenza non solo fisica, ma soprattutto psicologica”. 

Ecco perché serve parlarne e serve denunciare. Ma a volte, soprattutto in passato, rivolgersi alle forze dell’ordine non portava a soluzioni immediate per colpa di una legislazione imbrigliata. A spiegare l’iter legislativo che ha portato al riconoscimento del reato di stalking è stata l’avvocato Giuditta Calderaro. Un percorso difficile e complicato che ha visto, alla fine, riconosciuti dei diritti e una maggiore tutela per le donne – e non solo – vittime della violenza. Perché se è vero che sono soprattutto le donne a essere vittime di abusi, ci sono casi anche di stalking al maschile. 

Al dibattito era prevista anche la presenza del consigliere regionale Domenico Bevacqua, assente per motivi familiari. A chiudere i lavori il consigliere comunale di Cerisano, Rosario Belmonte, con delega alle Politiche sociali. “Da tempo – ha detto – l’amministrazione è attenta a queste tematiche. Infatti, ospitiamo in municipio uno sportello di mediazione familiare affidato alla dottoressa Ciambrone. Un modo per far capire ai cittadini che siamo disponibili alle loro esigenze e aperti ad ascoltare il disagio. Un disagio che deve essere espresso perché solo tutti insieme e con l’aiuto degli esperti si può affrontare”. Il consigliere Belmonte ha, infine, accolto la proposta venuta fuori dall’incontro e lanciata da Marianna Santelli di creare una linea dedicata per le vittime di stalking. “Stiamo lavorando anche a questo”, ha concluso. 

Un confronto sintetizzato in versi attraverso la lettura di una poesia composta dal cerisanese Massimo Cistaro dal titolo “Tu lo chiamavi amore”. La poesia è stata inviata alla casa editrice “L’Erudita” di Giulio Perrone Editore di Roma ed è stata pubblicata nel volume antologico dal titolo “Se soltanto partissimo”, che contiene in apertura alcuni testi di Dacia Maraini, edito dalla stessa casa editrice nell’ambito del progetto “Incontri poetici”.

 

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