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Sanità, summit tra Renzi, Magorno e Oliverio

«Ho capito ragazzi, entro domani prenderemo una decisione e vediamo di sbloccare tutto nel migliore dei modi».Matteo Renzi questa volta assicura che non ci saranno ritardi e neppure condizionamenti…

Pubblicato il: 16/02/2015 – 19:21
Sanità, summit tra Renzi, Magorno e Oliverio

«Ho capito ragazzi, entro domani prenderemo una decisione e vediamo di sbloccare tutto nel migliore dei modi».
Matteo Renzi questa volta assicura che non ci saranno ritardi e neppure condizionamenti da parte dei ministeri competenti: la nomina del commissario per l’emergenza sanitaria il Calabria sarà fatta immediatamente. L’incontro è a tre proprio per evitare interferenze o equivoci e arriva poco prima che il governo e i relatori, davanti alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio riunite per l’esame del decreto Milleproroghe, accantonino l’emendamento (presentato dai deputati dem calabresi) che posticipa al 31 marzo l’entrata in vigire della norma contenuta nell’ultima legge di Stabilità sull’incompatibilità tra le figiure di commissario e governatore.

Il premier si apparta, al termine dei lavori della direzione nazionale del Pd, con Ernesto Magorno e Mario Oliverio. Magorno gli assicura che la condizione della sanità in Calabria rischia di andare definitivamente fuori controllo. Oliverio spiega le ragioni per le quali non possono perpetuarsi gestioni eterodirette e ribadisce la richiesta di essere lui il commissario anche se è disposto a discuterne purché si scelga subito un nome in grado di impedire che determinati interessi continuino ad avere la meglio su quelli della Calabria.

Renzi spiega le ragioni per le quali non si è ancora operato, ma assicura che questa volta imporrà una soluzione rapidissima. Aggiunge che, per quel che lo riguarda, il commissario sarà lo stesso presidente Mario Oliverio, ma in ogni caso garantisce che si agirà con prontezza.
A supporto della nomina a commissario di Mario Oliverio, si è mosso anche Magorno. Insieme spiegano a Renzi che esiste un autorevole parere dell’avvocatura dello Stato: quando il governo ha nominato commissario il generale Luciano Pezzi, statuì anche che questi avrebbe passato le consegne al governatore che sarebbe stato eletto di lì a poco. Spiegano, ancora, che Oliverio è stato eletto a novembre e si è insediato ai primi di dicembre per cui la legge di stabilità, che pone per il futuro l’incompatibilità del ruolo di commissario con quello di governatore, non lo riguarda non potendo avere una applicazione retroattiva.
Renzi prende atto e ribadisce: «Mario, entro domani sbrighiamo tutto!».
Oliverio e Magorno si allontanano soddisfatti.

 

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