COSENZA «Evitare in futuro simili attacchi alla libertà di stampa e rompere la cappa dei poteri forti che vogliono mettere il bavaglio all’informazione e continuare a compiere soprusi contro la dignità e i diritti dei calabresi». A dirlo è stato il direttore dell’Ora della Calabria Luciano Regolo aprendo i lavori di “Stop cinghiali-la giornata della libertà di stampa calabra”, organizzata dall’Orasiamonoi in collaborazione con il sindacato dei giornalisti, e spiegando il senso dell’iniziativa. All’inizio, è scritto in una nota, è stato proiettato un video con la telefonata dello stampatore De Rose all’editore dell’Ora della Calabria Alfredo Citrigno «per bloccare la pubblicazione di una notizia su un’indagine a carico del figlio del senatore Tonino Gentile avvenuta giusto un anno fa». Regolo ha quindi ripercorso quanto accaduto successivamente con la messa in liquidazione de L’Ora della Calabria e la decisione del liquidatore di sospendere le pubblicazioni del quotidiano e di oscurare il sito. «L’intenzione – ha sostenuto Regolo, secondo quanto riporta la nota – è quella di fare del 19 febbraio un appuntamento fisso per la libertà di stampa in Calabria». E ha invitato i giornalisti a «fare quadrato al di là delle testate a cui si appartiene». Il segretario del sindacato dei giornalisti della Calabria Carlo Parisi ha sottolineato come «non potevo mancare a questa iniziativa, perché se in Calabria si abbassa la guardia e continuano a non essere rispettati diritti e dignità dei giornalisti sarebbe gravissimo. Il problema – ha proseguito – è che c’è un mondo editoriale in Calabria che spesso sembra rispondere a interessi diversi da quelli editoriali. Questo è successo per tante testate, che hanno puntato solo sulla pubblicità istituzionale mostrandosi di conseguenza morbidi verso il potere politico e amministrativo. Le aziende che non stanno in piedi sul piano finanziario e non pagano i giornalisti devono chiudere, perché significa che esistono solo per perseguire l’interesse del potente di turno e mettono in crisi le aziende serie e sane. In questo contesto – ha aggiunto Parisi, che ha ricordato anche i tanti colleghi minacciati – i giornalisti svolgono un ruolo importante con la loro autonomia. In Calabria c’è bisogno di rialzare la testa, di fare uno scatto d’orgoglio, per questo una giornata come questa ha grande importanza». Parisi, conclude la nota, «ha quindi auspicato da parte del Parlamento una riconsiderazione delle norme sulla diffamazione che sono eccessivamente punitive, ricordando il caso di un giornalista che si è visto chiedere preventivamente un maxi risarcimento da un magistrato per evitargli una querela».
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