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Barbagallo: «Criminogeno lo spreco dei fondi Ue»

LAMEZIA TERME «Non è possibile che le regioni meridionali siano quelle che spendono meno le risorse europee. È criminogeno non utilizzare al 100% le risorse che l’Europa ci affida». Lo ha detto a L…

Pubblicato il: 20/02/2015 – 20:23
Barbagallo: «Criminogeno lo spreco dei fondi Ue»

LAMEZIA TERME «Non è possibile che le regioni meridionali siano quelle che spendono meno le risorse europee. È criminogeno non utilizzare al 100% le risorse che l’Europa ci affida». Lo ha detto a Lamezia Terme il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. «È necessario mettere a posto le carte – ha aggiunto Barbagallo – e chiedere gli investimenti per le infrastrutture, l’innovazione, la tecnologia e la ricerca per le Regioni che devono essere avvicinate all’Europa non allontanate. Quando si parla di turismo, di eccellenze agroalimentari senza trasporti, senza capacità di internet, che ci mette in contatto con il resto del mondo, non andiamo da nessuna parte».
«Il peperoncino di Diamante, ad esempio – ha detto ancora il leader della Uil – noi dobbiamo tracciarlo e definirlo bene e invitare a utilizzare gli alimenti Dop nell’interesse delle regioni che lo producono. Ma, se un turista vuole venire in Calabria, quanto tempo ci vuole perché ci arrivi?».

 

ESODATI E NON SOLO
«Ci sono gli esodati – ha aggiunto Barbagallo – e c’è chi va in pensione a lunga data e senza più flessibilità». «Oggi nel nostro Paese – ha detto ancora il segretario della Uil – non si fanno più figli. Questo è un Paese destinato all’estinzione. Nel 2013 si facevano 1,48 figli a coppia, nel 2014, 1,38. Tra poco i ragazzi, i giovani, le coppie non faranno più figli e se non si fanno più figli questo è un Paese destinato a invecchiare e poi ad andare in estinzione. Che cosa pensano, che si possa andare a fare il lavoratore edile salendo sulle impalcature fino a settanta anni? Mi pare sia impossibile. Che cosa pensano che un’insegnante di scuola materna a settanta anni possa avere a che fare con ventinove bambini tecnologici? Impossibile. O che un’infermiera di sala operatoria a settanta anni abbia la capacità di stare attenta? Bisogna dare stabilità ai giovani e flessibilità agli anziani per evitare di parcheggiarli nei giardinetti e facendo fare loro lavori socialmente utili per essere utili a se stessi, incrementando la pensione da fame che avranno facendoli sentire utili alla collettività. Se facciamo questi cambiamenti, forse facciamo una cosa buona».

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