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«All'Aterp di Vibo né scambi di favori né sprechi»

Presso l’Aterp di Vibo Valentia, nel corso del mandato commissariale del sottoscritto, non sono stati effettuati scambi di favori o sprechi, anzi, i quasi quattro anni di gestione, per come certifi…

Pubblicato il: 21/02/2015 – 18:26
«All'Aterp di Vibo né scambi di favori né sprechi»

Presso l’Aterp di Vibo Valentia, nel corso del mandato commissariale del sottoscritto, non sono stati effettuati scambi di favori o sprechi, anzi, i quasi quattro anni di gestione, per come certificato dai bilanci dell’ente, sono stati all’insegna dell’ottimizzazione delle risorse, dei tagli delle spese improduttive e del recupero dei canoni arretrati e non pagati negli anni precedenti da parte di una porzione dell’utenza senza dimenticare la penetrante azione di abbattimento e risoluzione dei contenziosi ereditati dai precedenti management e dall’ex Iacp di Catanzaro. Nel corso di questi anni si è riportato in salute un bilancio che, lo ricordiamo, per quanto concerne la sua gestione ordinaria non pesa in alcun modo sulle casse della Regione Calabria. Le entrate ordinarie, infatti, fanno integralmente riferimento ai canoni di locazione e ai proventi derivanti dalle progettazioni e dalle vendite degli alloggi. Per scoprirlo sarebbe stato sufficiente accedere alla sezione bilanci del sito internet dell’ente o, meglio ancora, informarsi presso gli uffici dell’ente stesso.
Per quanto riguarda la produzione di atti si precisa che fino al momento in cui non verrà effettuato l’accorpamento all’Aterp unica regionale le singole Aterp provinciali devono continuare ad operare per gestire l’ordinaria e straordinaria amministrazione. L’ente non può certo congelarsi in attesa del varo dell’azienda unica. I lavori vanno realizzati così come le attività propedeutiche allo stesso accorpamento. Pertanto gli atti prodotti, oltre ad essere pienamente legittimi, sono anche quanto mai opportuni proprio per consentire il corretto svolgimento della procedura di accorpamento.
Per quanto riguarda la presunta bufera legata all’acquisto della sede, si puntualizza nuovamente che sì è vero che l’Aterp provinciale è stata cancellata ma gli uffici ovviamente no. L’Aterp provinciale perderà la sua autonomia gestionale a vantaggio dell’ente unico regionale ma gli uffici resteranno pienamente operativi in ogni singola provincia in quanto le aziende locali verranno trasformate in distretti di riferimento così come sarebbe stato facile capire semplicemente leggendo le disposizioni normative inserite nella legge regionale 24/2013. Pertanto l’acquisto degli uffici mantiene inalterato la sua utilità anche perché, come la stessa procedura di acquisto avviata nel 2012 (quindi addirittura prima della stessa riforma) certifica, i locali di pertinenza dell’Aterp potranno essere utilizzati per ospitare altri uffici regionali oltre a quelli dell’Azienda per l’edilizia residenziale pubblica e in tal senso era già stato avviato un pre-progetto per la relativa fattibilità.
Riguardo i fondi utilizzati per l’acquisto della sede occorre sfatare un’altra notizia falsa che vuole la stessa essere acquista interamente con fondi ex Gescal. In realtà oltre il 40% del costo totale è stato sostenuto direttamente dall’ente vibonese attraverso l’utilizzo di economie di vecchi appalti altrimenti inutilizzabili e per il restante 60% nell’ambito del progetto regionale varato dalla precedente giunta regionale in favore delle Aterp che ha previsto la rimodulazione dell’utilizzo dei fondi regionali connessi all’attività di edilizia residenziale pubblica. Appare assurdo rilevare come un’azione che ha portato ad un risparmio complessivo di 100.000 euro l’anno, tra l’altro ufficialmente destinati alla costituzione di un fondo da utilizzare per le ristrutturazioni degli immobili, venga contestato senza peraltro conoscerne i dettagli.
Riguardo i 32 incarichi si precisa che il progetto in questione risale al giugno 2014 e che la delibera citata, attualmente sospesa in attesa dell’autorizzazione finale del dipartimento Lavori Pubblici, costituisce una prosecuzione dello stesso e non è stata adottata affatto in zona Cesarini in quanto il contratto originario di incarico del Commissario straordinario dell’Aterp scadeva nel mese di maggio. Al momento dell’adozione della delibera, pertanto, il sottoscritto riteneva di dover guidare l’ente per altri 4 mesi e non era a conoscenza della decisione della giunta regionale adottata il giorno successivo.
In merito a tale decisione della giunta, poi, si chiarisce che essa avrà effetto nei confronti del sottoscritto solo nel momento in cui la stessa verrà debitamente notificata e fino a quella data il sottoscritto continuerà ad operare quale commissario straordinario dell’ente anche adottando le delibere e i decreti che riterrà opportuno adottare. Del resto anche la prima nomina del sottoscritto è avvenuta con delibera del mese di settembre 2011 ma l’insediamento si è avuto solo l’11 novembre dello stesso anno e nei due mesi intervenuti tra l’atto e l’insediamento il predecessore avv. Giuseppe Maria Romano ha proseguito la propria attività senza peraltro, e giustamente, destare alcun tipo di scandalo.
Riguardo alla nomina della commissione di gara per il “Servizio di progettazione e implementazione di un sistema informativo territoriale, attività informative e formative, attività di assistenza tecnica e monitoraggio per la realizzazione di un programma di ricognizione, valorizzazione e gestione del patrimonio immobiliare e dei distretti regionali”. Il progetto in questione riguarda l’implementazione del sistema unico centralizzato di gestione del patrimonio necessario alla nascita dell’Aterp unica regionale. Per come si evince dalla stessa documentazione attinente il progetto (delibere 141/2014, 166/2014 e 15/2015) il progetto in questione, in realtà, riguarda l’Aterp unica regionale ma siccome tale ente allo stato attuale non ha personale il Commissario regionale ing. Antonio Capristo ha delegato l’Aterp di Vibo Valentia alla pubblicazione del bando e alla successiva indizione e gestione della gara pubblica. Trattandosi, però, nella realtà di una gara riguardante non l’Aterp di Vibo Valentia ma la nuova Aterp regionale appare ovvio che la presidenza della commissione valutatrice sia affidata al Commissario regionale Capristo in quanto, nei fatti, unico organo/esponente/rappresentate ad oggi esistente dell’Aterp regionale. Quindi, non c’è alcun controllato né controllore. L’Aterp di Vibo Valentia ha solo disposto le procedure per delega. Inoltre, la funzione del Commissario regionale dell’Aterp unica è di coordinare l’attività delle cinque Aterp provinciali per quanto riguarda le attività connesse all’accorpamento, per quanto concerne la gestione ordinaria e straordinaria dell’ente queste mantengono la propria autonomia dipendendo per quanto non riguardante l’accorpamento direttamente dal dipartimento Lavori pubblici.

Il Commissario straordinario
Antonino Daffinà

 

Ringraziamo il commissario straordinario dell’Aterp di Vibo per l’articolata replica, soprattutto perché conferma che, almeno per il «restante» 60% (l’importo totale è di 2,3 milioni di euro più Iva), la sede dell’azienda vibonese è stata acquistata con i finanziamenti che la Regione ha destinato alle sedi provinciali attingendo proprio al fondo ex Gescal. Per il resto, lasciamo ai lettori le considerazioni sulla necessità e sull’opportunità di reclutare decine di persone a poche ore dalla deliberazione della decadenza dei commissari, così come di portare a termine l’acquisto della sede a un costo notevole mentre è in via di definizione l’accorpamento delle Aterp in un unico ente. Sul fatto che Daffinà abbia nominato Capristo in una commissione giudicatrice, ci limitiamo a confermare che il primo esercita anche attività di controllo e vigilanza sull’Aterp guidata dal secondo. Il conflitto di interesse, per come descritto dal decreto legislativo 39/2013, è e resta evidente. Anzi, sul punto la replica rende ancor più grave tale conflitto di interesse laddove Daffinà candidamente confessa che la gara viene indetta “su delega” dell’Aterp regionale, quella stessa cioè di cui è commissario Capristo, che è stato nominato presidente della commissione di gara e che quindi, di fatto, è il controllore di se stesso.

s.pel.

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