TARANTO I militari del comando provinciale di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro anticipato di beni, disposto dal Tribunale del capoluogo jonico, a carico di due imprenditori di Martina Franca, C.L., 79 anni, e C.G., 37, arrestati a luglio dell’anno scorso per usura ed estorsione. La richiesta è stata avanzata dalla Procura della Repubblica. Tra i beni sequestrati 11 fabbricati, 20 appezzamenti di terreno, 3 complessi aziendali, 55 automezzi e rapporti finanziari con saldi contabili attivi per un valore complessivo di circa 5 milioni e 200mila euro. Alcuni beni si trovano in Emilia Romagna e in Calabria, ed è in collaborazione con le fiamme gialle di quei territori che si è proceduto.
Le indagini, che portarono agli arresti, furono condotte dalla Guardia di Finanza di Taranto e Martina Franca, anche con intercettazioni telefoniche. Le accuse contestate furono usura ed estorsione con minacce. Secondo quanto accertato i due imprenditori applicavano alle loro vittime tassi di interesse annui fino al 470%. In quella circostanza, nei loro confronti, fu operato un sequestro preventivo di beni e disponibilità per un totale di 131mila euro, la cifra dei profitti del reato di usura. Accertata dagli approfondimenti patrimoniali la netta sproporzione tra i beni riconducibili ai due imprenditori e ai loro nuclei familiari e i redditi dichiarati.
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