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Sanità, la denuncia del M5S: «Renzi non ha nominato Oliverio di proposito»

CATANZARO «Denunciamo il governo Renzi per aver omesso volutamente la nomina del commissario alla Sanità calabrese». Quello dei parlamentari Cinque stelle Nesci, Morra, Parentela e Dieni è un atto …

Pubblicato il: 24/02/2015 – 15:38
Sanità, la denuncia del M5S: «Renzi non ha nominato Oliverio di proposito»

CATANZARO «Denunciamo il governo Renzi per aver omesso volutamente la nomina del commissario alla Sanità calabrese». Quello dei parlamentari Cinque stelle Nesci, Morra, Parentela e Dieni è un atto d’accusa in piena regola. L’esecutivo avrebbe fatto trascorrere inutilmente i Consigli dei ministri del 12 e del 24 dicembre fino ad arrivare alla data del 31 dello stesso mese, dopo la quale il governo «ha invocato l’impossibilità di nomina del presidente della Regione per ius superveniens (legge successiva, ndr), già ben noto allo stesso Consiglio ma utile alla nomina di soggetto altro, appannaggio della politica». È forse il punto più corrosivo dell’esposto che i quattro parlamentari hanno presentato alla Procura di Roma per fare luce sulle dinamiche che hanno portato allo slittamento di una nomina attesa per troppo tempo.

 

LA DENUNCIA
La denuncia dei “grillini” calabresi parte dagli ultimi casi di malasanità e malaburocrazia regionali. La signora novantenne abbandonata per giorni nell’ospedale di Crotone; il caso di Santina Cortese, «vittima di sufficienza del proprio medico curante e della struttura ospedaliera di Vibo Valentia»; l’affaire relativo al ritardo con cui fu sostituito il governatore Peppe Scopelliti. Dal 23 settembre scorso al timone c’è il generale Luciano Pezzi che, con la proclamazione del nuovo presidente della Regione Oliverio, è decaduto dall’incarico «con successiva paralisi per la concreta gestione del rientro in corso e per tutte le conseguenti attività sanitarie in Calabria». E adesso, a causa delle mancanze del governo – sottolineano i pentastellati – «non esiste un responsabile della sanità regionale, per cui tutto pare ammesso, lecito, incontrollato. Oltretutto, non si conosce il volume della spesa nelle Aziende sanitarie e ospedaliere, a partire dalla decadenza del commissario ad acta Pezzi».
Una situazione definita «inaccettabile, assurda e senza giustificazioni», resa ancor più grave da un altro episodio di morte sospetta. Quello di Marisa Siciliano, deceduta per presunti ritardi nei soccorsi. «Sempre a Cosenza, dove i sanitari lavorano sotto evidente pressione – insistono i parlamentari del M5S –, tre medici hanno avuto infarti e ictus, anche per eccessivo stress». Senza dimenticare lo scandalo del Centro cuore di Reggio, chiuso nonostante i lavori siano stati ultimanti nel 2011 e oggetto di indagine da parte della Guardia di finanza per un presunto danno erariale di 40 milioni di euro, «mentre la Cardiochirurgia dell’ospedale “Mater Domini” opera benché non abbia posti letto assegnati per decreto commissariale». Di più: «Esistono – spiegano Nesci, Morra, Parentela e Dieni – situazioni di conflitto d’interessi e di spreco ingiustificato, per esempio in merito al finanziamento che la Regione Calabria eroga all’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini”, sulla base del dato storico e con un protocollo d’intesa scaduto». Un’anomalia che, se eliminata, potrebbe comportare un risparmio di 20 milioni di euro all’anno.

 

LE NORME
I rappresentanti calabresi del Movimento vanno anche oltre. E affermano – supportati da una pronuncia dell’Avvocatura dello Stato – che il «governatore della Calabria potrebbe esercitare le funzioni di commissario per il Rientro a prescindere dalla nomina del governo, per se modificata di recente la specifica disciplina». Un parere – corroborato dalla delibera del 30 luglio 2010 del Consiglio dei ministri – secondo cui il presidente Mario Oliverio potrebbe esercitare le funzioni commissariali senza aver bisogno di una nomina dell’esecutivo.
La conclusione è, quindi, netta: il premier Renzi e i ministri hanno omesso «volutamente» la nomina del commissario per incaricare una personalità forse più gradita di Oliverio (esponente dell’ala bersaniana del Pd). Accuse fondate? Sarà la Procura di Roma a stabilirlo.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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