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Vibo, ospedali al collasso e dirigenti premiati

VIBO VALENTIA Il coro di esponenti del mondo politico, sindacale e dell’associazionismo si ingrossa di ora in ora: non è più rinviabile – si afferma più o meno all’unisono – la nomina di un commiss…

Pubblicato il: 25/02/2015 – 14:34
Vibo, ospedali al collasso e dirigenti premiati

VIBO VALENTIA Il coro di esponenti del mondo politico, sindacale e dell’associazionismo si ingrossa di ora in ora: non è più rinviabile – si afferma più o meno all’unisono – la nomina di un commissario per la sanità calabrese, un settore già in ginocchio che non può più sopportare la paralisi amministrativa in atto. A dispetto degli innumerevoli appelli che in questi giorni vengono indirizzati al governo, però, all’Asp di Vibo non sembra esserci alcun problema di immobilismo burocratico. Anzi: da quelle parti si lavora così freneticamente che ogni tanto, quando si ritiene di aver raggiunto gli obiettivi prefissati, bisogna pure premiarsi. È quello che è successo lo scorso 18 febbraio, quando il direttore generale dell’azienda, Florindo Antoniozzi, ha vergato una delibera con cui ha riconosciuto al direttore amministrativo (Francesca Cupo) e a quello sanitario (Carlo Truscello) la «quota incentivante nella misura massima del 20% in relazione al raggiungimento degli obiettivi gestionali assegnati». Tradotto: i due dirigenti, che già guadagnano a testa poco più di 99mila euro lordi all’anno, per i risultati raggiunti nel 2014 guadagneranno – relativamente all’anno scorso – il 20% in più.
Ovviamente la scelta di Antoniozzi è legittima, anche se nella delibera non viene chiarito quali fossero gli obiettivi assegnati ma si specifica solo che i due li avrebbero raggiunti «nella misura dell’85%». Sarebbe interessante capire i criteri adottati nella determinazione di questa percentuale oppure, quantomeno, capire in quali settori della sanità vibonese siano stati raggiunti simili risultati.
Come disposto dalle normative sulla trasparenza (decreto legislativo 33/2013), infatti, sul sito web istituzionale, nella sezione “amministrazione trasparente”, dovrebbero essere disponibili gli atti che forniscono i dettagli sulle performance del personale e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati. Invece nulla. Nella delibera di Antoniozzi si specifica solo, in premessa, che gli interessati hanno relazionato sull’attività svolta da loro stessi. Magari la quota incentivante che è stata loro assegnata sarà anche meritata, ma i cittadini avrebbero il diritto – riconosciuto dalla legge – di sapere in virtù di cosa i dirigenti pubblici vengono premiati. Sarebbe il minimo, specie in un territorio in cui gli ospedali soffrono ormai da troppo tempo una situazione di inadeguatezza insostenibile che mette a rischio tanto gli operatori quanto gli utenti.

 

Sergio Pelaia

s.pelaia@corrierecal.it

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