CATANZARO Il presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato alcuni delegati del comitato “Vittime sangue infetto Calabria”. Presenti il dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute, Bruno Zito, e Rosanna Verdoliva, della stessa struttura regionale. È stata discussa la grave situazione in cui versano le persone che hanno contratto varie malattie a seguito di trasfusioni di sangue infetto. Gli interessati lamentano, infatti, la mancata erogazione dell’ indennizzo previsto dalla legge 210 del 1992.
La problematica nasce dal fatto che, a partire dall’anno 2012, lo Stato ha trasferito questa funzione in capo a ciascuna Regione senza, però, provvedere, al contempo, al corrispondente trasferimento di risorse economiche. Circostanza, questa, che ha determinato, per quanto riguarda in particolare la nostra Regione, un’oggettiva difficoltà nella corresponsione degli emolumenti dovuti agli interessati.
Basti pensare che si registra un’accumulazione di arretrati, a partire dal 2012, per alcune indennità dovute e che l’assegnazione relativa al riparto 2015 è di poco più di sei milioni, con una scopertura di tredici milioni di euro. Una situazione oggettivamente grave, resa ancora più complicata dall’essere, la Calabria, Regione sottoposta a Piano di rientro dai disavanzi sanitari.
Al termine dell’ incontro, Oliverio ha assunto l’impegno ad accelerare al massimo le procedure di liquidazione per far sì che le spettanze possano essere corrisposte entro il prossimo 15 marzo. Altro impegno preso riguarda l’avvio di iniziative affinché venga concessa alla Regione la possibilità di utilizzare, anche in maniera proporzionale, quota parte del fondo sanitario regionale per l’erogazione degli indennizzi dovuti.
In merito a ciò il governatore impegnerà la rappresentanza parlamentare calabrese affinché vengano assunte le iniziative più adeguate nei confronti dei ministeri competenti.
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