LAMEZIA TERME La Calabria è quella regione dove un polo sanitario decotto viene tenuto artificialmente in vita per anni, mentre un centro all’avanguardia pronto dal 2011 non apre mai i battenti. Sono le storie contrapposte della Fondazione Campanella di Catanzaro e del Centro cuore di Reggio. In entrambi le situazioni si tratta di conseguenze determinate dalle manovre occulte della politica. La Fondazione doveva essere liquidata già 4 anni fa, a causa di una situazione debitoria ormai insostenibile, ma ha continuato a operare fino alla sua estinzione, avvenuta una settimana fa. La Cardiochirurgia dello Stretto, invece, è costata 20 milioni ma non è mai entrata in funzione. Nel caso della “Campanella” si può a ragione parlare di alimentazione artificiale, in quello del Centro cuore di eutanasia interessata.
(I servizi di copertina completi, firmati da Pietro Bellantoni e Alessia Candito, sono pubblicati sul numero del Corriere della Calabria in edicola questa settimana)
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