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Indagini sui "buoni" ai migranti

CROTONE Finisce in Procura, nel fascicolo aperto per far luce attorno gli sbarchi di immigrati ed alla gestione dei centri di prima accoglienza, il carteggio tra l’eurodeputata del Movimento 5…

Pubblicato il: 01/03/2015 – 8:25
Indagini sui "buoni" ai migranti
CROTONE Finisce in Procura, nel fascicolo aperto per far luce attorno gli sbarchi di immigrati ed alla gestione dei centri di prima accoglienza, il carteggio tra l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara e il prefetto di Crotone. Ferrara aveva visitato il Cara di Sant’Anna di Crotone lo scorso 26 ottobre, come membro della commissione Libe (Libertà civili e affari interni) per verificare le condizioni di vita e la corretta gestione dei fondi.
Dopo la visita, l’eurodeputata aveva scritto al prefetto per chiedere chi fornisce e controlla i beni erogati dall’ente gestore come “pocket money”. Si tratta dei 2,50 euro al giorno che gli ospiti dovrebbero ricevere per le proprie necessità. La Misericordia ha spiegato all’eurodeputata che l’erogazione avviene con un credito virtuale di 5 euro ogni due giorni, spendibili solo nel centro per l’acquisto di beni forniti dallo stesso ente gestore (marche da bollo, sigarette, snack) che ne stabilisce anche i prezzi.
Questo sistema, è apparso a Ferrara «ai confini della legalità» perché «il valore reale di questi 5 euro dipende, in ultima analisi dai prezzi effettivamente praticati nel Centro e sui quali si presume avvenga un controllo». A controllare dovrebbe essere la prefettura, che ha risposto alla richiesta di accesso agli atti pochi giorni fa, dopo oltre tre mesi. «Gli accertamenti non hanno dato esito su alcun rincaro sui beni per i migranti» precisa la prefettura, che cita anche i rapporti di monitoraggio effettuati dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Tuttavia la missiva del prefetto non dice che uno di questi rapporti, risalente al 2013, ha rilevato che a Isola Capo Rizzuto «da settembre 2011 a maggio 2013, gli ospiti riferiscono che il buono economico non è stato erogato». Secondo questo report, quando il “pocket money” è stato erogato, ai migranti sarebbero stati consegnati solo due pacchetti di sigarette da 10 a settimana come equivalente di tutto l’importo settimanale pari a 17 euro e cinquanta centesimi.
A tal punto l’europarlamentare attiva il sindacato ispettivo e chiede «di conoscere come avviene la selezione dei fornitori del centro di accoglienza, i bilanci e i rendiconti consuntivi dell’ente gestore e le informazioni relative al vincitore della gara d’appalto per la costruzione dei nuovi alloggi sostitutivi dei container».
Disarmante la risposta: «La documentazione non è in possesso della prefettura, può essere fornita solo dall’ente gestore o dal ministero». Eppure nella convenzione tra la prefettura e la Confederazione nazionale delle Misericordie per la gestione del Cara di Crotone, sottoscritta da Leonardo Sacco, all’articolo 21 si prevede l’obbligo per l’ente gestore di inviare alla prefettura report bimestrali sui servizi effettivamente erogati, comprese l’analisi dei costi del personale utilizzato per tutti i servizi, e «la quantità dei beni acquistati ed oggetto di tutte le forniture previste in convenzione».
pa. po.
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