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Calabresi nel mondo, Galati: «Accuse false e strumentali»

Riceviamo e pubblichiamo: Intervengo in merito alle considerazioni dell’onorevole Orlandino Greco sulla Fondazione dei Calabresi nel mondo. Scrivo per precisare, ancora una volta, con nettezza, chi…

Pubblicato il: 02/03/2015 – 13:39
Calabresi nel mondo, Galati: «Accuse false e strumentali»

Riceviamo e pubblichiamo:

Intervengo in merito alle considerazioni dell’onorevole Orlandino Greco sulla Fondazione dei Calabresi nel mondo. Scrivo per precisare, ancora una volta, con nettezza, chiarezza e senza tema di smentita, che gli addebiti mossi alla Fondazione dei Calabresi nel mondo, apparsi nei giorni scorsi su alcuni organi d’informazione regionali e richiamati dal consigliere regionale Orlandino Greco nella sua nota stampa, sono falsi, veicolati ad arte strumentalmente, tutti facilmente smentibili con l’evidenza inconfutabile degli atti e dei fatti che avrò il piacere di dimostrare all’amico Orlandino Greco, nel suo ruolo istituzionale, non appena egli vorrà. Ma andiamo con ordine.
È falso affermare che nella Fondazione siano state effettuate delle spese folli: lo testimonia, per esempio, il fatto che, in 4 anni di gestione, le spese di rappresentanza e di missione, che pure sarebbero state giustificabili nello specifico ambito in cui si opera, sono pressoché nulle.
È falso affermare che nel funzionigramma della Fondazione vi siano “dirigenti” di ruolo: l’unico dirigente della Fondazione è il segretario generale, scelto con l’obiettivo preciso di delegare direttamente alla Regione la gestione della Fondazione al fine di garantire un rigidissimo controllo analogo ex ante, nella persona del dr. Giuseppe Bianco, allora segretario della giunta regionale ed oggi chiamato dal presidente Oliverio e dalla nuova giunta regionale come direttore generale del dipartimento Presidenza. Tutti gli altri collaboratori sono dei consulenti, con specifiche responsabilità all’interno della Fondazione e dei progetti, i cui compensi sono calcolati a giornate di lavoro secondo i rigidi parametri imposti dai Regolamenti europei e dalle Circolari attuative, secondo schemi contrattuali e finanziari preventivamente discussi con i dipartimenti regionali e, successivamente, rendicontati positivamente in tutti i diversi controlli.
È falso affermare che nella Fondazione si siano corrisposti megastipendi: i dati resi noti in maniera decontestualizzata e strumentale non restituiscono il senso della realtà perché viziati da due equivoci iniziali. Innanzitutto si individua come “compenso lordo” quello che è invece rappresenta il “costo aziendale”, ovvero il “compenso lordo” cui si aggiunge un ulteriore 30% circa derivante da oneri, ammortamenti e costi aziendali. Poi, in più, si parla di compensi mensili per cifre che devono, invece, essere collegate all’intero periodo dell’attività progettuale quale che sia la periodicità con cui vengono corrisposte. Si tratta dunque di cifre del tutto diverse e infinitamente più basse di quelle diffuse e che per autonoma scelta, con mio provvedimento dello scorso gennaio, abbiamo ulteriormente e sensibilmente ridotto, al fine di recepire l’ulteriore indirizzo al contenimento della spesa approvato dal nuovo Consiglio regionale nella sua prima seduta a testimonianza che la Fondazione è stata sempre gestita con oculatezza e forte senso della misura e della responsabilità.
È falso affermare che le risorse affidate alla Fondazione non potranno essere rendicontate: le risorse sono, invece, già state rendicontate dai diversi livelli di controllo e certificazione della spesa cui spetta tale compito. Inoltre, il progetto più consistente, affidato alla Fondazione per 4 milioni di euro, non è a valere sul fse ma sul Pac su cui la Commissione Europea non ha alcuna competenza o funzione di controllo.
È falso affermare che la Fondazione non ha svolto alcuna attività: negli ultimi tre anni si è lavorato alacremente e quotidianamente con grandi riconoscimenti da parte degli interlocutori scientifici, istituzionali e imprenditoriali incrociati, via via, a livello regionale nazionale ed internazionale. In questa prima fase di start-up della Fondazione l’obiettivo di progetto era esplicitamente quello di costituire ed animare il network delle imprese regionali di qualità e ricostituire ed animare la rete dei calabresi nel mondo affinché tale patrimonio potesse essere messo a disposizione, a partire dal 2015, di tutte le policy regionali per fungere da effetto moltiplicatore degli effetti diretti. Tra l’altro questo lavoro è stato svolto anche con il supporto di un qualificatissimo comitato scientifico coordinato dal prof. Antonio Viscomi e nel quale hanno collaborato personalità del mondo scientifico e culturale regionale e nazionale tra cui Mario Abis, Pierluigi Basso, Gianfranco Verzaro, Emilio Leo, Florindo Rubbettino, Mogol ed altri. Le azioni di progetto sono inoltre state orientate grazie al supporto di partner autorevoli tra cui Avventura Urbana e Fondazione Giacomo Brodolini, mentre importanti protocolli d’intesa hanno favorito la creazione di un network internazionale di qualità che ha consentito alla Fondazione di proporsi sulla scena internazionale con credibilità e autorevolezza (si citano a titolo di esempio Fondazione Symbola, Fondazione Triennale Milano, Italia Camp, Unioncamere, Ministero degli Affari Esteri, Ministero del Turismo, The American University of Rome, Camera di Commercio Italiana a Montréal, Camera di Commercio Italo-Americana di Philadelphia, Università degli Studi di Firenze, Confederazione Imprenditori Italiani nel Mondo, ecc.). Importanti interlocuzioni sono avviate e tuttora in corso con il MIT – Massachusetts Institute of Technology, Huawei, Fondazione Fitzcarraldo, MilanoExpo e con le Università calabresi per arricchire e qualificare ulteriormente la rete di progetto e la qualità del network funzionale allo sviluppo della Regione. In particolare è stato siglato un importante accordo con la Niaf (National Italian American Foundation), fondazione americana che rappresenta gli oltre 20 milioni di cittadini italoamericani che vivono negli Stati Uniti, con la quale nei prossimi anni sarà possibile definire importanti azioni di cooperazione.
A titolo esemplificativo, del tutto parziale rispetto al lavoro finora svolto, si evidenziano alcuni risultati, conseguiti nei pochi mesi di start up strategico e operativo della Fondazione, risultati che l’ente Regione potrà utilizzare nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 allo scopo di rafforzare policy, azioni e interventi pubblici: costituzione e consolidamento di reti e partenariati tra il sistema regionale del lavoro e reti imprenditoriali ed economiche di Paesi internazionali; analisi, ricerche e realizzazione di rapporti conoscitivi sul sistema economico-produttivo calabrese in particolare nei settori ICT, Industrie Culturali e Creative, Manifatturiero, Agroalimentare, Turismo; valorizzazione e consolidamento delle relazioni con i calabresi all’estero, coinvolti al fine di avviare forme di cooperazione con altri territori e comunità e reti d’imprese per favorire competitività e occupabilità del sistema regionale, posizionamento di marchi regionali sul mercato internazionale e trasferimento di buone prassi e competenze da altri paesi al sistema produttivo calabrese; costituzione, tramite una qualificata, innovativa e approfondita azione di scouting di una rete di calabresi eccellenti residenti all’estero. Fino ad oggi è stato realizzato un database di circa 3.000 calabresi qualificati, che rivestono ruoli apicali in imprese attive in ambiti produttivi strategici. Il database ha costituito le premesse per l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di Calabriagood, il primo social network dei calabresi nel mondo, in fase di continua implementazione, destinato ad ospitare interviste ai talenti calabresi, schede sulle imprese regionali di qualità, il Catalogo delle opportunità formative per i giovani occupati/inoccupati calabresi, offerte di lavoro dall’estero, blog e rubriche gestiti dalla community sui temi di progetto, ecc.;
censimento di oltre 200 imprese in Italia e in Europa, direttamente collegate alle Antenne dei Calabresi, che costituiscono reali e concrete opportunità sui temi delle politiche del lavoro e della competitività in termini di reti d’impresa, b2b, benchmar
king, stage, work experience, scambi commerciali. Tali imprese costituiscono una Banca delle Opportunità Formative a disposizione di disoccupati/inoccupati calabresi per aumentarne il capitale esperienziale e tecnico-professionale. Il Catalogo costituisce, quindi, un importante e qualificato catalogo delle opportunità formative che il dipartimento Lavoro della Regione Calabria può mettere a disposizione dei giovani calabresi che intendono qualificare le proprie competenze professionali, utilizzando il passe-partout funzionale dei talenti calabresi, presenti in importanti realtà aziendali internazionali, per penetrare in territori e contesti evoluti, sperimentando modelli di apprendimento in situazione e meccanismi evoluti d’intrapresa; analisi e censimento di 1.000 imprese calabresi nei vari ambiti di progetto e successivo approfondimento, desk e field, di una selezione dal panel statistico iniziale di 500 aziende e infine di 200, allo scopo di creare una rete regionale d’imprese da collegare al network delle opportunità, classificandole per grado di innovazione, internazionalizzazione, dimensionamento, potenzialità e approccio produttivo design oriented. Tale ricerca è stata messa recentemente a disposizione di Fondazione Symbola e Unioncamere Calabria per un approfondimento Sistema Qualità Calabria;

realizzazione con la supervisione scientifica di Makno analisi e strategie, tra le società leader in Italia nelle analisi sociologiche ed economiche, di una vasta e originale indagine campionaria, rivolta a 500 imprese calabresi, con somministrazione diretta agli imprenditori, allo scopo di rilevare fabbisogni formativi e professionali, disponibilità alla creazione di nuove strategie d’internazionalizzazione anche tramite il collegamento attivo con i calabresi nel mondo. La ricerca ha permesso di conoscere dettagliatamente il sistema produttivo regionale, individuando criticità e potenzialità delle imprese calabresi, creando una base di conoscenza importante per un’analisi di contesto e di scenario con la quale definire future politiche di sviluppo e scelte strategiche all’interno della nuova programmazione comunitaria.
Spero, quindi, di aver chiarito una volte per tutte la qualità amministrativa e progettuale con cui in questi anni ha operato la Fondazione. L’obiettivo della mia gestione è stato quello di creare una struttura di qualità e non un carrozzone. È paradossale che oggi si voglia, invece, falsificare la realtà. Gli atti e i fatti oggettivi testimoniano che il modo in cui è stata gestita la Fondazione è esattamente il contrario di quello che strumentalmente e denigratoriamente è stato voluto far emergere offendendo la dignità personale e professionale di tante persone perbene.
È mio dovere difenderle e lo farò con determinazione da ogni strumentalizzazione giornalistica e/o politica, perché abbiamo sempre agito non solo con correttezza ma perseguendo la qualità e una nuova idea di sviluppo e di promozione della Calabria come unici valori.
Ringrazio, quindi, Orlandino Greco per avermi dato la possibilità di chiarire meglio l’attività della Fondazione e gli anticipo che nei prossimi giorni avrò il piacere di inviare al presidente Oliverio e a tutti i Consiglieri regionali un dettagliato report sui progetti, le attività svolte e i risultati conseguiti dalla Fondazione dei calabresi nel mondo.
Inoltre, non appena il Consiglio regionale avrà avviato il funzionamento delle commissioni, sarò felice e lieto di poter personalmente essere audito per riferire sull’attività della Fondazione.
Mi augurò, però, che sino ad allora, ci si voglia tutti responsabilmente astenere da considerazioni in libertà che offendono la verità e stridono clamorosamente, ripeto, con l’evidenza degli atti, dei fatti e della coscienza di chi ha gestito la Fondazione.
È altresì importante, in una nuova fase politica che dovrebbe rilanciare l’immagine delle istituzioni e della Regione (obiettivi peraltro costitutivi della mission della Fondazione), evitare con attenzione e sensibilità istituzionale di compromettere il lavoro di accreditamento finora svolto positivamente fuori Regione e nell’interesse della Calabria, introducendo sterili polemiche che non traggono spunto da un’analisi vera degli “atti” e dei “fatti” ma unicamente da discutibili articoli giornalistici.

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